Alla fine il cerchio si è chiuso, con un maxi sequestro: la Guardia di finanza ha ordinato l’immdiato ritiro in Sardegna di due milioni di Ffp2: fanno parte di quel carico da 60 milioni che è stato distribuito in tutta Italia e su cui la Procura di Gorizia ha aperto un fascicolo (leggi qui).
La magistratura friulana aveva spedito alla Regione l’avviso sull’apertura dell’inchiesta e segnalato che le mascherine potevano essere in uso anche negli ospedali dell’Isola. Così è stato accertato. Di qui il sequestro scattato oggi. Stando a quanto comunicato dalle Fiamme gialle, sono state trovate non conformi anche migliaia e migliaia di mascherine Ffp3, ugualmente di produzione cinese e del tutto carenti dei requisiti necessari per essere definiti dispositivi di protezione individuale.
In alcuni casi, per esempio, la capacità filtrante è risulta essere dieci volte inferiore rispetto a quanto dichiarato dal produttore. Le mascherine erano state inviate in Sardegna dall’ex commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. “Erano destinate principalmente alla sanità, al trasporto pubblico locale e ai servizi essenziali – ha detto all’Ansa il direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Pasquale Belloi -. Appena ricevuta la richiesta di sequestro dalla Guardia di finanza, avendo la tracciatura completa dei dispositivi, le abbiamo ritirate tutte. Sono circa due milioni e adesso si trovano nell’hub della Fiera di Cagliari”.