Preoccupazione dell’Anpi nazionale e regionale per l’esercitazione della Marina militare in corso in Sardegna con l’impiego di più di 4mila tra uomini e donne di sette nazioni della Nato e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri. Interdette alla navigazione 17 aree al largo delle coste dell’Isola per consentire le operazioni di addestramento. Le spiagge invece sono aperte.
“Il dispiegamento imponente nel porto di Cagliari è una evidente esibizione di forza, un messaggio ‘guerrafondaio’ nel cuore della città da trasmettere all’Europa e al mondo. Un messaggio di allerta – scrive il coordinatore regionale dell’associazione dei partigiani, Antonello Murgia, riferendosi al conflitto in Ucraina – che mal si concilia con le parole di Draghi dell’altro giorno e parla, coi fatti, di guerra e non di lavoro per la trattativa”.
La Sardegna, prosegue, “con ben 35 mila ettari di territori occupati e recintati per perenni giochi di guerra viene segnalata all’attenzione internazionale come bersaglio in caso di escalation della follia bellicista”. Dall’Anpi nazionale la richiesta di chiarimenti al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa. L’associazione ribadisce infine “la propria ferma opposizione all’invio di armi in Ucraina e al generale riarmo in atto”.