Emergenza lingua blu, 723 i focolai. Governo: “Stop a movimentazione capi”

“Gli animali delle specie sensibili alla blue tongue potranno lasciare la Sardegna solo dopo l’esame della Pcr”. È quanto ha stabilito il ministero della Salute “in applicazione del principio di massima precauzione” visto il rapido diffondersi della lingua blu (blue tongue) nell’Isola che ad oggi conta 723 focolai che interessano 234.993 capi, 20.431 dei quali presentano sintomi, mentre 1.626 sono morti. La Sardegna, secondo quanto stabilito dal ministero, “al momento è singola entità epidemiologica a rischio per l’elevata circolazione virale” dunque le movimentazioni verso il continente saranno effettuate “fermo restando il divieto di movimentazione dalle aziende sede di focolaio, previo esito negativo alla Pcr effettuata almeno sette giorni dopo trattamento con insetto-repellente”. L’esame del Pcr era già obbligatorio nel resto del territorio sardo (Cagliari, Sud Sardegna, Oristano e Nuoro) soggetto a restrizione dopo il riscontro di un focolaio del sierotipo Btv3 della blue tongue che ha fatto scattare prima la circoscrizione della “zona infetta” in un raggio di 20 chilometri dal focolaio e successivamente estesa a “zona di sorveglianza” per un raggio di 150 chilometri, in quanto si tratta in quel caso di un sierotipo per il quale non sono disponibili vaccini.

“In questo modo si aggravano le perdite ed i problemi causati dalla blue tongue – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -, in quanto oltre che sui pastori adesso incide anche sugli allevatori di bovini del Nord Sardegna che fino ad ora si erano salvati dal problema. Senza entrare nel merito delle decisioni che rispettiamo, avremmo auspicato una più celere comunicazione e informazione agli allevatori”. “Ci attiveremo anche per una richiesta di deroga alla Pcr per gli allevamenti del nord Sardegna ricadenti nelle zone in cui non è presente circolazione virale – anticipa il direttore di Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti – oltre anche a chiedere alla Regione un contributo per abbattere i costi delle analisi che adesso gravano sull’allevatore: 25 euro a capo per singolo esame”.

 

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