Edilizia nell’Isola, gli incentivi trainano il settore: più 42% di investimenti

Nel corso dell’anno scorso la spesa per investimenti in manutenzione straordinaria del patrimonio abitativo regionale è aumentata del 42 per cento e nel corso dell’anno potrebbe aumentare ancora circa del 13 per cento. È il dato più interessante che si evince da una ricerca del Centro Studi della Cna Sardegna.

Gli investimenti nelle costruzioni in Sardegna continueranno a crescere anche nell’anno in corso grazie al settore edilizio. Un risultato importante, che mostra però alcuni segnali di rigidità e che soprattutto è insidiato da numerose incognite per il prossimo anno. Una delle maggiori criticità riguarda l’edilizia non residenziale privata che alla fine del 2021 è ancora inferiore del 7 per cento circa rispetto ai livelli pre-Covid, e le opere pubbliche: la fase espansiva degli investimenti pubblici avviata nel 2020 e in consolidamento nel 2021 sembra infatti registrare un rallentamento nell’anno in corso. Attualmente i lavori in corso nelle infrastrutture sono pari a circa 600 milioni di euro.

Il valore della produzione del settore delle costruzioni in Sardegna nel 2022 è di circa 7 miliardi di euro (5,5 miliardi a investimenti e oltre 1,4 per la manutenzione ordinaria). In forte espansione il mercato della manutenzione, ordinaria e straordinaria, del patrimonio edilizio e infrastrutturale: con una spesa pari a 5,3 miliardi di euro assorbe più del 77 per cento del valore della produzione delle costruzioni in Sardegna. La crescita degli investimenti è trainata dal rinnovo residenziale privato veicolato dagli incentivi: + 42 per cento nel 2021 che potrebbe aumentare ancora del 13 per cento nell’anno in corso. Più modesto l’apporto della nuova produzione residenziale (+2 per cento) Nell’edilizia non residenziale privata alla fine del 2021 gli investimenti sono ancora inferiori del 7 per cento circa rispetto al 2019. Il risultato comunque positivo del 2022 (+6 per cento) non consente di superare ancora i livelli precrisi alla fine dell’anno in corso quando potrebbero invece manifestarsi gli effetti dei rincari energetici.

Nelle opere pubbliche la fase espansiva degli investimenti avviata nel 2020 e in consolidamento nel 2021 sembra registrare un rallentamento nell’anno in corso; la spesa complessiva assorbe investimenti superiori al 2019 alimentata dagli interventi nel settore della depurazione e da quelli per nuove opere a cura di Anas – sono in corso lavori per 630 milioni di euro. “Occorre scongiurare la frenata della spesa nelle opere infrastrutturali legata alle criticità della sostenibilità economica per le imprese aggiudicatarie dei contratti siglati a seguito degli aumenti dei costi di produzione; a rischio l’effettivo avanzamento dei lavori in corso e l’avvio dei progetti finanziati con le risorse del Pnrr – dichiarano Francesco Porcu e Antonello Mascia rispettivamente segretario regionale Cna e presidente di Cna Costruzioni. “Vitale per il settore una legge di riordino che sostenga il mercato privato della riqualificazione e manutenzione ordinaria e straordinaria (piano casa) – concludono – in una fase in cui diminuirà il contributo eccezionale fornito dal 110 per cento”.

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