Distrutta la vigna di un ambientalista: secondo attentato in poche settimane

Raid notturno nelle campagne di Magomadas, all’interno del vigneto di Franco Sechi, presidente di ‘Ambiente Planargia’, il comitato locale che si batte contro la localizzazione nel territorio della società Geco Srl che tratta i fanghi reflui, dove sono stati tagliati oltre trecento ceppi di piante. Si tratta del secondo attentato nei confronti di Sechi a cui nel giugno scorso erano state forate le ruote dell’auto. Non si placa dunque il clima di tensione nel territorio: nel dicembre scorso erano stati incendiati gli impianti della società nei confronti della quale sono stati presentati esposti alla Procura di Oristano, dal Consorzio della Malvasia, da cittadini e da alcune associazioni ambientaliste.

Denunce che hanno portato al sequestro preventivo degli impianti della Geco e al parziale dissequestro pochi giorni fa, in accoglimento della richiesta dei legali dell’azienda. “Abbiamo sempre operato nella regolarità – aveva detto in quell’occasione Bonifacio Angius, uno dei soci della Geco – ci teniamo a ribadire che trattiamo fanghi per produrre ammendanti e non c’è alcuno sversamento dei rifiuti”. Sono i carabinieri di Bosa e della compagnia di Macomer che stanno effettuando le indagini.

Un segnale di distensione arriva dalla Geco Srl che, attraverso le parole di Angius, ha espresso ” la massima solidarietà a Franco Sechi e condanna qualsiasi atto intimidatorio. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto e ribadiamo al tempo stesso, per l’ennesima volta, la nostra totale estraneità ai fatti, precisando che questo tipo di azioni non ci appartengono, essendo ben distanti dalla nostra cultura d’impresa. Gradiremmo quindi restarne fuori”.

 

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