Discoteche chiuse, decine di eventi a rischio. Solinas: “Valutiamo la situazione”

Inviti e locandine stampati, annunci sulle bacheche Facebook, deejay e personale supplementare già ingaggiati. E migliaia di giovani pronti a fare il pienone di musica per il giorno di Ferragosto. “Si è creato un corto circuito e le nostre imprese sono nel caos – spiega all’Ansa Emanuele Frongia, presidente di Fipe Confcommercio sud Sardegna, associazione che comprende anche il Silb, settore intrattenimento da ballo e di spettacolo – La Regione dovrebbe esporsi e trovare una soluzione soprattutto perché siamo in una situazione particolare. Abbiamo visto che in Emilia Romagna le istituzioni locali si sono subito attivate per consentire alle discoteche all’aperto di proseguire la loro attività. Invece noi non sappiamo cosa fare, ci aspettiamo che la Regione si esprima già da oggi”.

Per il momento gli organizzatori di discoteche, locali e baretti che hanno previsto spettacoli per Ferragosto non fanno cenno a una possibile sospensione: aspettano un segnale dalla Regione senza “allarmare” i clienti. Ma il pericolo, senza un nuovo provvedimento, è reale. “Quello che è stato messo in campo dalle sale da ballo – sottolinea Frongia – è stato, insieme a una grande professionalità, anche un grande impegno economico. Bisogna fare chiarezza subito perché ne va della sopravvivenza delle nostre aziende. Per questo ci aspettiamo un supporto immediato da parte della Regione”.

Sulla vicenda questa mattina in Consiglio regionale è intervenuto il governatore Christian Solinas: “Da quando è stato pubblicato il dpcm (decreto presidente Consiglio dei ministri) che ha confermato la chiusura delle discoteche è in corso un’interlocuzione con il comitato tecnico scientifico della Regione che sta valutando la situazione con estrema attenzione, considerato ciò che è successo a Carloforte dove i contagi si sono realizzati all’interno di una struttura. La Giunta – ha precisato – non ha mai detto che vi sia in elaborazione un’ordinanza che chiude le discoteche, l’unica certezza è che il dpcm del premier Conte chiude le discoteche a livello nazionale, lasciando la possibilità alle Regioni di valutare un’apertura sulla base di considerazioni tecnico-scientifiche e non solo politiche”.

“Stiamo anche valutando – ha aggiunto Solinas – se sia percorribile una modalità sostenibile che integri i controlli a cui devono partecipare le altre componenti dello Stato, cioè Prefettura e Questura, che ci devono dare una mano nella fase delle verifiche agli ingressi in modo che non vi sia un rilassamento totale rispetto alle misure di sicurezza”. In queste ore, ha sottolineato il governatore, “stiamo cercando una sintesi tra tutte queste esigenze tecnico-scientifiche, sanitarie e di controllo, anche per non pregiudicare tutti gli investimenti fatti nel settore e la ripresa cui assistiamo dal punto di vista turistico dopo mesi di chiusura”. E’ chiaro però, ha concluso, che “non possiamo mettere in secondo piano il principio della tutela della salute pubblica che deve restare l’obiettivo fondamentale”.

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