Continua la protesta della comunità di Torpè contro il deposito di stoccaggio del gas. Questa mattina il sindaco, Martino Sanna, ha preso parola durante la conferenza stampa in Consiglio comunale, trasformata poi in assemblea pubblica dopo l’arrivo di una delegazione di residenti e di una consigliera di minoranza. “Sono tante le notizie che in queste settimane stanno alimentando il dibattito nato sul lungo e articolato iter di programmazione e realizzazione, da parte di Medea-Italgas, del deposito di Gnl di Torpè. Un impianto che vogliamo per il paese, ma non vicino alle abitazioni di Istrumpadoglios”, ha esordito.
Sanna ha detto: “Come amministrazione comunale non abbiamo mai indicato a Medea l’area di Istrumpadoglios per la realizzazione dell’infrastruttura di stoccaggio, così come amministrazione comunale non abbiamo mai dato il via libera e il nostro assenso per la realizzazione dell’opera in tale sito. Al contrario abbiamo proposto altre aree e siamo disposti ancora a trovarne di nuove qualora Medea fosse interessata a venire incontro alle esigenze dei residenti di Istrumpadoglios, spostando il deposito in una nuova zona”.
Il sindaco spiega le ragioni del malcontento: “Il 29 giugno 2021 la ditta Mediterranea Energia Ambiente Spa, con denominazione Medea Spa, presentava allo sportello Suape del Comune di Torpè una pratica in regime di autocertificazione a zero giorni per ‘Lavori preliminari di pulizia dell’area, sistemazione pavimentazione esistente, sistemazione cordoli e recinzione perimetrale’ del sito in località Istrumpadoglios. In tale richiesta non era stata fatta alcuna menzione rispetto alla costruzione di un impianto di stoccaggio del gas”. Non solo: “il lotto del terreno oggetto dell’intervento era situato all’interno di aree sottoposte a vari vincoli di tipo idrogeologico e inoltre per collegare il sito alla confinante strada provinciale 24 era necessario realizzare una via d’accesso. Tale varco fu aperto poi in posizione differente rispetto agli elaborati grafici proposti, in assenza di specifica autorizzazione e per il quale è stata effettuata una constatazione di abuso edilizio non ancora sanato. Alla luce di questo quadro emergevano, sempre secondo gli uffici, incongruenze documentali su cui era indispensabile intervenire per poter procedere con regolarità”. Alle richieste di Medea, il 31 dicembre 2021 l’ufficio tecnico del Comune di Torpè, aveva richiesto all’azienda appaltante di individuare un’altra area dove realizzare l’impianto. La ditta ha invece continuato a presentare le sue richieste allo sportello Suape del Comune di Torpè, non cambiando idea su dove realizzare il sito di stoccaggio. A nulla è valsa la mediazione con la Regione, mentre la tensione è alle stelle: c’è stato anche un atto intimidatorio contro il depuratore con una bomba esplosa il 13 ottobre.
L’amministrazione comunale ha lanciato vari appelli, in Regione e alla Prefettura di Nuoro: “Ci siamo inoltre resi disponibili ad acquistare come amministrazione comunale la proprietà di Istrumpadoglios – ha concluso il sindaco Sanna – così da venire incontro all’esposizione finanziaria della società, ma senza alcun risultato positivo. La proposta di Medea di spostare di qualche decina di metri l’impianto, sempre all’interno della stessa area, è una non proposta che non aiuta il confronto su cui continueremo comunque a lavorare percorrendo tutte le vie possibili, anche quelle legali. A tal proposito abbiamo già dato mandato a un avvocato di fiducia perché siano valutate tutte le attività poste in essere dalla società Medea, in particolare quelle relative al profilo amministrativo”.