Cresce l’export della morte: sempre più bombe dall’Isola all’Arabia Saudita

Fa registrare un forte aumento l’export di bombe dalla Sardegna all’Arabia Saudita. Secondo i dati forniti dall’Istat, infatti, tra giugno e settembre del 2016 l’interscambio commerciale tra la provincia di Cagliari e Riyadh per la categoria merceologica “Armi e munizioni” ha raggiunto i 20,6 milioni di euro. A conti fatti, 16,8 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2015, quando l’export si era fermato a 3,8 milioni di euro. In altri termini, un aumento del 400 per cento.

Ma, al di là delle percentuali, il vero dato inquietante è che le esportazioni effettuate nel terzo trimestre del 2016 eguagliano l’export dell’intero 2015, quando l’Isola aveva inviato a Riyadh  bombe per un valore di 19,5 milioni di euro. Inoltre, i dati diffusi dall’Istat non tengono conto dell’ultimo carico di armamenti partito con la nave Bahri Tabuk da Cagliari una settimana fa e approdato ieri a Jedda, in Arabia Saudita. Secondo il deputato di Unidos Mauro Pili, sulla Bahri Tabuk sarebbero stati imbarcati circa 3000 ordigni. Ecco perché il 2016 potrebbe far segnare un nuovo record per l’export della morte.

Prodotte negli stabilimenti Rwm Italia di Domusnovas, le bombe che raggiungono la penisola arabica vengono poi impiegate dall’aviazione saudita nella guerra dello Yemen, come attestano numerose prove fotografiche. Un conflitto dimenticato che ha finora provocato la morte di oltre 4000 civili. Secondo l’Onu, inoltre, nello Yemen la coalizione di Paesi arabi guidata dalla monarchia degli Al Saud si è già macchiata di oltre cento violazioni del diritto internazionale. Ma, nonostante i ripetuti appelli da parte della società civile, la mozione con cui il Parlamento europeo ha chiesto lo stop all’invio di armi ai sauditi e l’apertura di due inchieste da parte delle procure di Brescia e Cagliari,  il governo italiano non ha mai mostrato nessuna intenzione di bloccare o limitare le spedizioni di armi dirette a Riyadh. Decisione, invece, presa appena  pochi giorni fa dagli Stati Uniti, storici alleati della monarchia saudita.

Sul boom dell’export di armamenti prodotti in Sardegna, interviene il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti: “Il nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni sospenda immediatamente le autorizzazioni all’export di armamenti in Arabia Saudita e in tutti i Paesi alleati che partecipano ai bombardamenti in Yemen, se non vuole continuare a macchiarsi le mani col sangue di migliaia,  innocenti civili yemeniti, rendendosi complice della distruzione di scuole, ospedali e infrastrutture”. Non manca poi un attacco frontale alla politica sarda: “È veramente imbarazzante, poi, che il governatore della Regione Sardegna e il sindaco di Cagliari non abbiano ad oggi speso una parola o almeno una condanna d’ordine politico in proposito, se non per accampare giustificazioni ai propri, colpevoli, silenzi”, conclude Cotti.

P. L.

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