“Restano ferme le misure previste a livello nazionale per chi si muove per ragioni di lavoro o di salute o nell’esercizio di funzioni essenziali” ma si “prevede un maggiore livello di controllo per chi intende entrare nell’Isola per finalità ludicoricreative o turistiche”. Con queste due frasi può essere sintetizzata la nota esplicativa diramata ieri dalla Regione Sardegna dopo le polemiche scoppiate sull’ordinanza emessa l’11 settembre scorso in cui viene previsto l’obbligo del test per il Covid-19 per chi arriva in Sardegna. Nella nota vengono chiariti alcuni punti precisando che “l’ordinanza non introduce alcuna ulteriore compressione dei diritti individuali costituzionalmente garantiti”.
LEGGI ANCHE: Covid, Solinas difende i test obbligatori: ‘Nessun limite a circolazione persone’
In particolare “i passeggeri che intendano fare ingresso nel territorio regionale, salve le categorie esplicitamente esentate ai sensi del successivo articolo 12, sono invitate a presentare all’atto dell’imbarco e alternativamente: a) l’esito di un test per covid-19 – sierologico (Igg e Igm) o molecolare (Rna) o Antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbia dato esito negativo; b) la ricevuta di avvenuta compilazione dell’apposita autocertificazione, comprovante di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio regionale, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo”.
“Qualora i passeggeri non abbiano potuto effettuare prima dell’imbarco il test e giungano sul territorio regionale sprovvisti delle anzidette certificazioni – si legge nella nota esplicativa- l’Ordinanza prevede che gli stessi possano mettersi in regola entro le 48 ore successive, secondo una delle seguenti modalità: a) comunicando immediatamente il proprio arrivo all’azienda sanitaria competente ed accettando di sottoporsi a tampone, nelle more dell’esito del quale si impegnano ad osservare l’isolamento domiciliare fiduciario, che verrà meno solo all’atto dell’eventuale esito negativo dello stesso; b) accettando di sottoporsi ad uno dei test effettuati direttamente presso le postazioni eventualmente allestite nei porti e negli aeroporti di arrivo; c) effettuando un test presso le strutture o i punti di prelievo accreditati, (consultabili sul link https://www.regione.sardegna.it/documenti/1_422_20200804092506.pdf) e comunicando il relativo esito; d) effettuando un test sierologico, anche qualitativo, presso la struttura di destinazione il cui esito sia certificato da un medico abilitato e trasmettendolo alla direzione generale dell’Assessorato dell’igiene e sanità della Regione Sardegna”.
Il costo sostenuto per l’effettuazione dei test sarà rimborsato dalla Regione presentando regolare ricevuta, secondo termini e modalità definiti con deliberazione della Giunta regionale, che sarà consultabile sul sito istituzionale www.regione.sardegna.it.
Sono esclusi dagli obblighi: “le persone che viaggiano su navi e aerei per comprovati motivi di lavoro o di salute; gli equipaggi dei mezzi di trasporto; i soggetti appartenenti ad organi costituzionali o addetti a servizi pubblici essenziali nell’esercizio delle rispettive funzioni (sanitari, forze dell’ordine, forze armate); i soggetti inquadrabili in tutte le altre ipotesi previste all’articolo 6, commi 6 e 7 del Dpcm 7 agosto 2020, in coerenza a quanto disposto dal comma 3 dell’articolo 1 del Dpcm 7 settembre 2020. Sono altresì esclusi dall’applicazione i minori di anni 10, nonché le persone in uscita dalla Sardegna e che vi facciano rientro entro le 48 ore”.