Gian Luigi Gessa, lo psichiatra e farmacologo di fama mondiale che mercoledì festeggia nella sua Cagliari 90 anni, è stato intervistato da L’Unione Sarda in occasione del compleanno. Il professore, tra le altre cose, ha risposte a domande sulla pandemia.
A Gessa, in particolare, è stato chiesto se avvalorasse o meno l’ipotesi secondo cui il coronavirus è stato creato nel laboratorio cinese di Wuhan e da lì si sarebbe diffuso per un incidente. “La giudico un’ipotesi da viromanti”, ha detto Gessa derubricandola a scemenza, in buona sostanza. Tuttavia ha aggiunto una postilla: “Di sicuro la pandemia è una manna per l’industria farmaceutica che può sfornare vaccini à la carte“.
Lo scorso 7 marzo Sardinia Post aveva pubblicato uno stralcio dell’intervista che il Corriere della Sera aveva fatto a Giorgio Palù, virologo dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco. Palù, al contrario di Gessa, aveva invece avvalorato l’ipotesi secondo cui “il salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro”.
In particolare, il virologo dell’Aifa aveva spiegato che “nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere” del tutto nuova. “La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione“. Da qui, appunto, l’ipotesi della costruzione in laboratorio.