Valle d’Aosta da rossa ad arancione in una settimana, in deroga alle disposizioni previste dal Dpcm che fissa in quattordici giorni la permanenza in una fascia di rischio più bassa. È questa l’indiscrezione che rimbalza sulla stampa nazionale secondo da fonti del ministero della Salute che tuttavia, qualche ora fa, chiudeva sulla possibilità che di far tornare in giallo la Sardegna. Ma siccome adesso c’è un precedente, l’Isola torna a sperare.
La permanenza della Valle d’Aosta in zona rossa per sette giorni (anziché quattordici) è motivata col fatto che lì l’indice di contagio è tornato sotto l’1. E anche il numero dei ricoveri è diminuito. Però pure in Sardegna i dati sono in calo, come certificato dalla Fondazione Gimbe, sebbene non si conosca ancora il valore dell’Rt.
A questo punto se la regola delle due settimane non viene più rispettata per la Valle d’Aosta, non c’è motivo perché resti in piedi solo per la nostra Isola, se ci sono le condizioni ogvgettive per una promozione in zona gialla già da lunedì 10 maggio, malgrado non siano trascorse le due settimane.
Vien da sé che il ministro della Salute, Roberto Speranza, debba fare sul punto una rotonda precisazione, specie se la ripartizione delle regioni in colori vuole continuare a essere un approccio credibile alla lottga al virus. Le prossime ventiquattro ore sono decisive per capire cosa succederà nell’Isola.