“I decessi a Casa Serena di Sassari e a Casa Gardenia di Ossi sono stati una strage voluta, dolosa, con disprezzo criminale degli anziani: si arresti chi non ha adottato misure a tutela dei pazienti e li ha mandati a morire”. È la denuncia del Codacons che oggi ha presentato un esposto alla Procura di Sassari affinché “si indaghi per
omicidio plurimo doloso”. La denuncia è tra le tante che concorrono a ingrossare il fascicolo aperto dal procuratore Gianni Caria e affidato al sostituto procuratore Paolo Piras, esperto di reati in ambito sanitario, che con la collaborazione di Nas e Spresal coordina le quattro inchieste relative al Santissima Annunziata di Sassari, all’Antonio Segni di Ozieri e alle Rsa e case di riposo del territorio. Al momento nessuno è indagato, i reati ipotizzati sono omicidio colposo ed epidemia colposa.
Col passare dei giorni, infatti, aumentano i pazienti e i loro parenti che chiedono alla magistratura sassarese di fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza sanitaria nel nord Sardegna. L’affondo del Codancons sui due centri residenziali per anziani di Sassari (nella foto) e Ossi s’inserisce in questo quadro. “Non è un’epidemia casuale, ma una strage – afferma l’associazione -. Anziani, persone invalide e non autosufficienti, i più fragili tra i fragili, avrebbero dovuto essere al sicuro ma sono venute a contatto col virus, che in molti casi ha aggravato le loro condizioni e li ha condotti alla morte, trasformando i luoghi di assistenza in pericolosissimi focolai”. L’associazione chiede “di perseguire penalmente i responsabili di contagi e decessi avvenuti nelle Rsa per l’incapacità nel gestire l’emergenza”. Si tratta di “mancata adozione dei provvedimenti previsti per affrontare l’emergenza coronavirus”, e il reato è “omicidio plurimo con dolo eventuale”. Per il presidente Carlo Rienzi “le tante carenze sul fronte delle misure a tutela degli anziani e le decisioni prese erano condanne a morte per gli anziani”.