Corruzione e segreto istruttorio violato, bufera al Consorzio Costa Smeralda

E’ nuova bufera giudiziaria in Costa Smeralda: il direttore del Consorzio Costa Smeralda, Salvo Manca, ex sindacalista della Cisl, è indagato per concorso in corruzione e accesso illegale di documenti informatici protetti insieme al capo della Polizia municipale di Arzachena, Giovanni Mannoni. Secondo l’accusa, Manca avrebbe ottenuto dal capo dei vigili urbani, quando questo lavorava in Procura negli uffici della Polizia giudiziaria, informazioni riservate su Renzo Persico, il presidente del Consorzio Costa Smeralda diventato nel tempo acerrimo nemico di Manca.

L’inchiesta è stata aperta dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, il quale presume che l’accesso illegale ai documenti informatici protetti, cioè la violazione del segreto istruttorio, sia andata avanti per quattro anni, scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola. Persico, avvocato cagliaritano, uomo di fiducia dell’ex proprietario della Costa Smeralda Tom Barrack, era in guerra con Manca per la vendita di due appartamenti del Consorzio. Il caso si risolse con un nulla di fatto: la denuncia contro il direttore generale venne archiviata e lo stesso Manca chiese e ottenne il risarcimento danni.

Il duello al Consorzio è solo la seconda querelle che sta agitando Porto Cervo e anche il gruppo del Qatar succeduto a Barrack un anno fa. In questo caso sotto inchiesta c’è intanto Mariano Pasqualone, amministratore delegato delle società che gestiscono il patrimonio della Costa Smeralda (dagli alberghi super lusso alla Marina di Porto Cervo) e quindi anche il personale. Pasqualone è indagato proprio insieme a Mannoni per dei soldi dati alla Polizia municipale per far assumer vigili stagionali.

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