Coronavirus, la mappa del contagio: Lombardia 1° regione, Sardegna ultima

È la Lombardia  con 1.520 casi la prima regione italiana col più alto numero di persone che hanno contratto il coronavirus. Il dato emerge dalla mappa diffusa dall’Istituto superiore di sanità, cui spetta il controesame sui casi accertati in prima battuta dagli opsedali territoriali. La Sardegna è ultima, cioè quella con meno casi (al momento soltanto uno), e divide il primato insieme a Calabria, Basilicata e provincia di Bolzano.

Dopo la Lombardia c’è l’Emilia Romagna con 420 casi mentre in Veneto si contano 307 malati di coronavirus. Seguono le Marche con 61, poi il Piemonte con 56. Ancora: Campania a quota 30, per la Liguria 24 casi. La mappa del contagio continua con la Toscana con 19 malati, il Lazio con 14. Il Friuli Venezia Giulia ne somma 13, l’Umbria è a 8, la Sicilia a 7, Abruzzo e Puglia hanno sei casi a testa. Nella provincia autonoma di Trenta sono 4, mentre il Molise ne mette insieme 3. 

Sempre su scala nazionale, in tutta Italia il coronavirus ha colpito sinora 2.263 persone, con un incremento di 428 persone rispetto a ieri, pari al 23 per cento. Questo il dato fornito dalla Potezione civile. A questi vanno però aggiunti i 160 guariti (11 in più rispetto a ieri, pari al 7%), mentre il dato dei decessi segna un deciso aumento, arrivando a quota 79 morti: 27 in più rispetto ai 52 di ieri, pari a quasi il 52 per cento. La buona notizia è che il numero di contagiati è minore rispetto al picco del 50 per cento registrato domenica scorsa, il primo. Però il valore è superirore al 16 per cento registrato ieri.

Sempre stando alla ricostruzione della Protezione civile, oggi il numero dei morti è aumentato in termini
assoluti: dopo i dati dei primi giorni si era arrivati ai 12 decessi in totale registrati mercoledì 26 febbraio, saliti a 17 il giorno dopo, arrivati a 21 (+4) il 28 febbraio con un incremento di altri 8 casi (29 in totale) sabato 29 febbraio. Domenica 1° marzo si è avuto uno degli incrementi minori (+5) con un totale di 34 morti, mentre il dato di ieri, il primo con un aumento a due cifre, è stato di 18 (totale 52, con un incremento del 53%).

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