Contributi ai festival, batosta per la Regione: ‘click day’ bocciato dal Tar

Tutto da rifare. Il Tribunale amministrativo ha bocciato la procedura di concessione di contributi per le attività culturali portata avanti dalla Regione nel 2020 con la formula del ‘click day’ basata cioè sulla rapidità di presentazione delle domande. Ora l’assessorato al Turismo guidato da Gianni Chessa dovrà valutare le domande una per una in base al merito. L’alternativa è il commissariamento.

La decisione del Tar è riportata oggi dai due quotidiani sardi. Si tratta del secondo pronunciamento del tribunale sulla base di un ricorso presentato da nove associazioni rimaste escluse dai finanziamenti. Ora la Regione ha quaranta giorni di tempo per adeguarsi alla decisione.

Il caso del ‘click day’, con il quale sono stati distribuiti 750 mila euro in pochi secondi, aveva causato feroci polemiche nel mondo culturale isolano. Dai contributi erano rimasti fuori festival tra i più noti in Sardegna. Tra questi Time in Jazz organizzato a Berchidda dal musicista Paolo Fresu. Proprio Fresu è stato tra i primi contestatori della procedura regionale.

Nove organizzazioni escluse con l’avvocato Nicola Ibba avevano fatto ricorso e vinto cinque mesi fa la causa al Tar. La Regione contro l’immediata esecutività della sentenza si era rivolta in via cautelare al Consiglio di Stato, che però a dicembre ha confermato: il sistema cronologico non considerava i “criteri meritocratici”, con preventiva valutazione della pubblica amministrazione su tipo di evento e impatto sul territorio, e non appariva “rispettoso” della stessa legge regionale del 1955 sull’erogazione dei contributi.

Ma la Regione era rimasta inerte ed arrivò il secondo ricorso. Ora, dunque la procedura torna al criterio meritocratico e la Regione ha 40 giorni di tempo per elaborare una nuova graduatoria delle società che avranno diritto ad accedere ai contributi della leggere regionale 7.

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