Blitz degli agenti della Guardia di Finanza, ieri mattina a Cagliari, negli uffici dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Secondo fonti privilegiate, gli uomini delle Fiamme gialle hanno condotto una serie di verifiche sulle attività dell’ufficio preposto al controllo dei Consorzi di bonifica. In particolare, gli agenti hanno raccolto informazioni sulla Sardegna bonifiche servizi, società in house del Cbsm (Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale), nata sul finire del 2012 e finita al centro di un’indagine della Procura di Cagliari coordinata dal Sostituto Gaetano Porcu. La società è stata messa in liquidazione dall’attuale commissario straordinario del Consorzio, Gianni Pilia, perché considerata un inutile doppione dell’ente, con duplicazioni di spesa “foriere di profili di responsabilità contabile”, ovvero presunto danno erariale.
In particolare, al setaccio della Procura ma anche della magistratura contabile – che indaga in parallelo per quanto di competenza – ci sarebbero spese per oltre 150mila euro: a tanto ammontano infatti i trasferimenti autorizzati dal Consorzio in favore della Sbs.
Circa 50mila euro sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di due automezzi – un autocarro e un furgoncino – e per i benefit elargiti ad alcuni dipendenti del Consorzio ‘prestati’ alla Sbs. Spetterà ora alla Procura capire come siano stati impiegati i restanti 100mila euro.
Di sicuro, gli inquirenti sono molto interessati anche al piano squisitamente amministrativo della vicenda. Ad esempio, vogliono capire come mai l’apposito ufficio dell’assessorato regionale all’Agricoltura preposto al controllo delle attività dei Consorzi di bonifica, abbia prima bocciato la nascita della Sbs (probabilmente perché giudicata già allora un inutile doppione del Cbsm) e in un secondo tempo sia arrivato l’ok. Un comportamento ‘schizofrenico’, a prima vista, ma che può essere facilmente spiegato in tre passaggi.
Primo: il Consorzio chiede il nullaosta per il varo della Sbs ma l’ufficio di controllo risponde picche. Secondo: nel giro di breve tempo, l’ufficio viene quasi completamente riorganizzato. Alcuni dipendenti sono destinati ad altre mansioni, mentre il dirigente responsabile viene rimosso e lasciato senza incarico. Terzo e ultimo passaggio: il Consorzio ci riprova e stavolta i nuovi responsabili dell’ufficio accordano il via libera. Spetterà ora alla magistratura contabile e a quella ordinaria stabilire se tutto si è svolto secondo le norme.
P. S.