Sindacati sui Consorzi di bonifica: “Duecento precari da stabilizzare”

I precari storici dei Consorzi di bonifica devono essere stabilizzati subito. Lo hanno chiesto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che oggi sono stati sentiti in commissione Attività produttive del Consiglio regionale. “È passato più di un anno dall’approvazione della legge regionale che prevede le assunzioni e ancora non è stato fatto niente – ha detto Gabriele Virdis della Flai Cgil – e ci sono circa 200 lavoratori che attendono da oltre tre lustri. Non si può aspettare oltre se si vogliono garantire servizi efficienti all’agricoltura e ai consorziati”. Per Emanuele Incani di Fai Cisl “è necessario trovare le risorse per le stabilizzazioni, sia per i 200 che per gli stagionali. I Consorzi sono sotto organico, per assicurare i servizi c’è bisogno di personale”.

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Dipendenti che, hanno ricordato le sigle, nonostante i problemi contrattuali, hanno responsabilmente garantito tutti i servizi durante la stagione irrigua senza alcuna giornata di agitazione. “C’è la necessità di svecchiare la pianta organica – ha detto Franco Pani della Filbi Uil. Oltretutto “l’operazione di stabilizzazione degli avventizi costerebbe 3 milioni di euro, la stessa cifra stanziata per farli lavorare solo 8 mesi all’anno”. Dai sindacati, infine, è arrivata la richiesta di includere nel conteggio delle stabilizzazioni anche gli ex lavoratori dei Consorzi passati a Enas. La risposta del presidente del parlamentino Piero Maieli è stata: “Verificheremo le coperture finanziarie, questa maggioranza si prende l’impegno di chiudere il cerchio. Mi risulta che l’argomento sia all’ordine del giorno della Giunta regionale. Da parte nostra c’è la necessità di avere una normativa chiara e univoca per tutti i Consorzi di Bonifica”.

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