L’ondata di maltempo che in questi giorni ha colpito la Sardegna presenta la conta dei danni ad agricoltori e allevatori. Ieri a pagare il prezzo più alto è stata la zona di Siniscola e in particolare Lodè dove la furia dell’acqua ha travolto e ammazzato anche delle pecore, oltre ad aver distrutto coltivazioni, strade rurali e recinzioni.
Danni anche nel Nord Sardegna, con la bomba d’acqua che ha colpito Monti che ha coinvolto anche qualche strada rurale. Danni nel Sarrabus, nell’Oristanese e a macchia di leopardo in altri territori.
Perdite che si sommano a quelle già pesanti di domenica scorsa che avevano interessato diverse serre e campi di carciofi nella parte sud orientale dell’Isola da Capoterra e Sarroch fino ai diversi Comuni del Sulcis.
“La Regione deve dichiarare lo stato di calamità naturale garantendo immediati ristori alle aziende agricole che hanno effettivamente subito danni – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Interventi che per essere tali devono essere mirati e celeri”.
Le intense piogge di questi giorni stanno anche rallentando e in qualche caso ulteriormente danneggiando la stagione dell’olivicoltura già duramente colpita dalla siccità della prima parte dell’autunno.