Cinque incendi e armi clandestine: forestali incastrano otto bracconieri

Tre bracconieri sono stati arrestati e altri cinque sono stati denunciati a piede libero. È il bilancio dell’operazione conclusa dal Corpo forestale che ha sgominato un gruppo di otto persone che operava tra Sarroch, Villa San Pietro e Pula: tra le accuse c’è la fabbricazione e la detenzione di armi clandestine, il bracconaggio e l’aver appiccato il fuoco in cinque circostanze tra il 2016 e il 2018. I tre arrestati avevano mostrato l’intenzione di voler uccidere due forestali che stavano indagando su di loro: Giovanni Vacca è finito in carcere mentre Salvatore Caboni e Mario Mallus sono ai domiciliari.

Tutto era partito con il ritrovamento di un’arma artigianale, un cosiddetto “tubo-fucile”, a marzo nelle campagne di Sarroch. Le indagini, tra intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno permesso di rintracciare Salvatore Caboni, 60 anni di Cagliari, poi le ricerche sono proseguite fino a incastrare le due figure chiave della vicenda: Mario Mallus (80 anni di Sarroch) e Giovanni Vacca (43 anni di Cagliari) che è finito in carcere perché riconosciuto come il fabbricatore delle armi clandestine utilizzate per il bracconaggio del gruppo nel sudovest dell’Isola.

Vacca e Mallus sono ritenuti responsabili anche di cinque incendi appiccati tra novembre del 2016 e luglio del 2018. Secondo le accuse il loro piano era quello di dare fuoco alle vallate in modo che lì convergessero gli agenti del Corpo forestale e il loro gruppo potesse continuare a praticare il bracconaggio nella parte alta dei boschi. L’arresto delle tre persone è stato motivato anche dal fatto che volessero uccidere due forestali: più volte avevano ipotizzato di ammazzarli con agguati davanti a casa loro o di sparargli dopo averli fatti cadere in trappola durante lo spegnimento di incendi. Nel loro mirino c’erano anche altre persone accusate di aver fatto da delatori.

Ma.Sc.

 

 

 

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