Chirurgo morto per Covid, udienza per i dirigenti sanitari accusati di omicidio colposo

È prevista il 7 febbraio 2023 la decisione del gup del Tribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria, relativa al rinvio a giudizio nei confronti dei quattro dirigenti sanitari imputati per la morte del chirurgo sassarese Marco Spissu, 72 anni. Il noto chirurgo di Sassari è stato la 121esima vittima del Covid tra i medici in Italia: è morto il 15 aprile 2020 dopo aver contratto la malattia da un paziente che aveva curato all’interno della struttura privata Policlinico Sassarese.

Per la scomparsa del medico, il pm Paolo Piras ha chiesto il processo per Fiorenzo Delogu, coordinatore dell’unità di crisi dell’area socio sanitaria di Ats, difeso dagli avvocati Silvio Piras e Giovanni Sechi, e di tre dirigenti del Policlinico Sassarese: Paolo Argenti, consigliere delegato, Angelo Pietro Melis, direttore sanitario, e Angelo Capriotti, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, difesi dall’avvocato Agostinangelo Marras. Gli imputati sono accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.

Questa mattina a discussione conclusiva dell’udienza preliminare, con il pm e le parti civili (rappresentate dagli avvocati Marco Palmieri e Caldo de Cesaro) che hanno ribadito le richieste: a Delogu è contestato il reato di omissione di atti di ufficio per aver indebitamente rifiutato, in qualità di coordinatore dell’unità di crisi locale, di disporre l’esecuzione di un tampone per accertare la positività al coronavirus di Spissu, nonché per il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Sono stati citati come responsabili civili la Labor, società proprietaria del Policlinico Sassarese, rappresentata dall’avvocato Filippo Dinacci, e l’Assl 1, che invece non si è costituita in giudizio.

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