Capodanno sicuro, lezione per i giovani. Gli artificieri spiegano i rischi dei botti

Continua la campagna di sicurezza sui rischi dei botti in vista della festa di fine anno. Oltre l’amministrazione comunale, in campo è scesa anche la questura di Cagliari che cerca di scongiurare le conseguenze, spesso drammatiche, delle esplosioni. I destinatari sono soprattutto i ragazzi delle scuole ai quali gli artificieri hanno spiegato tutti i pericoli sull’utilizzo di petardi e bombe carta. L’invito è all’utilizzo dei giochi pirotecnici legali, ovviamente tenendo fede a tutte le istruzioni che per legge devono essere riportate nella confezione. Nei giorni scorsi la polizia ha incontrato numerosi studenti delle scuole di Cagliari ai quali sono stati mostrati i modellini di botti illegali che si trovano sul mercato: “Bisogna stare molto attenti – ha spiegato l’ispettore, Marco Mele – perché alcuni artifizi mal costruiti non consentono a chi li accende di allontanarsi per tempo perché magari la miccia è corta e l’esplosione è immediata”.

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Ci sono delle regole precise sull’utilizzo dei botti che sono vietati a tutti i minori di 14 anni, mentre i più elaborati, come quelli in grado di illuminare il cielo, possono essere utilizzati soltanto da chi possiede l’autorizzazione e la licenza. Ai bambini il compito di diffondere questo sentimento di prudenza anche in famiglia perché a qualsiasi età si può essere esposti ai rischi. Inoltre, è stato sottolineato che non bisogna mai raccogliere petardi inesplosi da terra. Un appello per rinunciare ai botti è arrivato anche dal servizio per la tutela del benessere animale dell’Ats (Azienda per la tutela della salute) che si sono rivolti soprattutto ai sindaci per emettere ordinanze di divieto a tutela degli animali: “In questo periodo dell’anno – si legge in una nota – molti piccoli animali (soprattutto cani e gatti) abbandonano le case in preda allo spavento e al panico. Questo fenomeno, oltre ad incrementare il randagismo, influisce in modo sensibile sul numero degli incidenti stradali nelle reti viarie extraurbane”.

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