È uno dei 17 indagati nella maxi inchiesta della Dda di Cagliariper riciclaggio di denaro sporco dalla camorra in Sardegna. Vicinissimo all’europarlamentare Salvatore Cicu (Fi), Paolo Cau è consigliere comunale di Sestu e un ex poliziotto. Un’attività politica e lavorativa che, secondo la tesi della Dda, ha subito un incremento anche grazie ai soldi spariti in nero (270 mila euro, 90 a testa trasportati in Sardegna dal camorrista Rino o’ pecorone) per la vendita di un terreno a Villasimius. In realtà nei conti correnti di Cau giravano cifre già alte, così si legge ne L’Unione sarda oggi in edicola: 400mila euro i depositi, oltre ai beni intestati soprattutto alla società Costur per 572mila euro. La Guardia di Finanza ha rintracciato un tesoretto, insomma, tra terreni, magazzini, immobili commerciali e autorimesse. Per gli inquirenti c’è una sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio: dal 2000 al 2011 Cau ha dichiarato 292mila euro lordi, 26mila circa l’anno. Cau difende la sua condotta: quei soldi sono frutto delle rendite di case e altri affitti, introiti delle società, oltre alla vendita di un capannone.
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