Cagliari, volontari lasciano il centro per accoglienza migranti: “Troppe carenze”

Era il 22 marzo quando un gruppo di cittadini cagliaritani si riuniva spontaneamente per dare aiuto, sostegno e assistenza ai migranti appena sbarcati a Cagliari e ospitati nella struttura ‘Hotel Santa Maria’, ex Motel Agip, a Cagliari. In pochi giorni il comitato di volontari ‘Restiamo umani’ ha messo in piedi una straordinaria rete di solidarietà e una raccolta di vestiario e accessori per gli uomini e le donne del centro, in gran parte eritrei.

Ieri in tarda serata è arrivata la comunicazione del comitato: lasciamo la struttura, ci sono troppe carenze nel servizio di accoglienza e gestione dei migranti da parte di chi dovrebbe occuparsene.

“La nostra è una scelta sofferta ma dovuta, un segnale di denuncia per la situazione venutasi a creare e per la condizione dei rifugiati ospitati” dichiarano i portavoce di ‘Restiamo umani’ che questa mattina incontreranno i vertici della Prefettura di Cagliari per una audizione informale.

“Sono passati 26 giorni da quel 26 marzo, quando grazie a un post su Facebook si mobilitarono 1500 persone per portare solidarietà ai migranti ospitati a Cagliari: in meno di un mese sono passati per il Centro oltre 350 ragazzi, donne e bambini”. I cittadini avevano denunciato sin da subito che gli stranieri (tra loro anche molte donne con i loro bambini) non erano stati accolti con abbigliamento adeguato, come invece prevedono le norme della Prefettura per l’accoglienza straordinaria dei migranti. A questo proposito i funzionari della Prefettura stessa avevano effettuato un sopralluogo nella struttura di Pirri.

“Da allora il lavoro del gruppo non si è mai arrestato: alla raccolta e alla distribuzione indumenti e prodotti per l’igiene si sono aggiunte l’apertura di una stanza dei giochi per i bambini e l’organizzazione di attività ricreative per gli adulti. Siamo sempre stati al fianco dei ragazzi divenendo per loro un vero punto di riferimento. Abbiamo ascoltato le loro storie, che tutti dovrebbero conoscere per poter capire il buio da cui arrivano, e non siamo riusciti ad andare più via”. I volontari hanno però notato da subito alcune delle mancanze della cooperativa ‘Atlantia’ che ha vinto uno degli ultimi bandi della Prefettura per la gestione della struttura e l’accoglienza straordinaria degli stranieri.

Speravamo che, passata la fase di emergenza, le cose sarebbero poi cambiate; col passare dei giorni però nulla ha subito variazioni. Il centro per molti dei servizi essenziali si è retto sulla disponibilità ed impegno dei volontari e sulle tante donazioni della cittadinanza, sopperendo alle gravi mancanze, oltre i ragionevoli limiti dell’attività volontaria. Così noi abbiamo via via iniziato a sentirci complici di un sistema che non funziona”.

Ed ecco, nel dettaglio, l’elenco delle irregolarità denunciate dai volontari.

Servizio Lavanderia: l’assenza di un servizio lavanderia o di una zona preposta al lavaggio degli indumenti ad alta temperatura e la cui necessità è accentuata dalla presenza tra i ragazzi di numerosi casi di scabbia ci ha costretto a continuare a fornirgli a giorni alterni dei cambi puliti, con conseguente spreco di indumenti.
 Sostegno Psicologico: non solo tale sostegno risulta del tutto assente ma i ragazzi vengono perennemente appellati con termini dispregiativi e toni aggressivi da parte del personale della cooperativa.
Assistenza sanitaria: il bando prevede che la cooperativa debba fornire sia il trasporto necessario che l’assistenza in caso di ricovero. Nei fatti i ragazzi inviati con il 118, malati, stanchi, erano spesso costretti a tornare a piedi dai presidi ospedalieri, quelli ricoverati venivano lasciati soli, privi di vestiti e assistenza, costringendo spesso il personale medico e infermieristico a portare dei cambi per far si che potessero essere vestiti. Infine le terapie mediche, come quelle per la scabbia, che hanno un costo notevole, sono state fatte con grossi ritardi creando così il rischio si ampliassero i contagi anche a chi inizialmente non ne era affetto.
Servizi di pulizia e igiene ambientale: le pulizie non sono effettuate giornalmente come previsto, alcuni ambienti della struttura sono sporchi e pericolosi per via della presenza di vetro anche dove giocano i bambini. A tale proposito è stato richiesto ai volontari stessi di reperire prodotti per le pulizie e di contribuire alle stesse.
Fornitura di beni: in merito alla fornitura dei beni, i ragazzi alloggiano in tre o in 4 in camere doppie, alcune con gli scarichi non funzionanti e nell’impossibilità di tirare l’acqua del wc.
I pocket-money, così come le ricariche telefoniche, come ci è stato riferito sia dai ragazzi che da alcuni dipendenti della cooperativa, non sono stati dati per intero anche se veniva fatto dichiarare loro il contrario.
Nessun indumento è mai stato fornito dalla cooperativa, tutt’ora buona parte dei ragazzi arrivati con l’ultimo sbarco indossano gli abiti con cui hanno effettuato la traversata o alcuni indumenti donati dalla Croce Rossa; non sono stati forniti spazzolino e dentifricio e per ogni stanza è stato messo a disposizione una sola volta uno shampoo monodose da dividere e tre piccole saponette, rendendo la situazione un problema anche dal punto di vista igienico sanitario. L’igiene e il decoro della persona raccomandati da bando non sono quindi altresì rispettati”.

Per tutti questi motivi i volontari, dopo essersi assicurati che tutti, donne e bambini compresi, avessero vestiti adeguati alla stagione, hanno bloccato quattro giorni fa la distribuzione degli indumenti richiedendo alla cooperativa che venissero forniti almeno biancheria e scarpe.

Sono mancati, inoltre, i servizi per l’integrazione previsti dal bando, assicurati invece da mediatori volontari.
“Alcuni dei ragazzi il giorno della manifestazione in Piazza Matteotti non sapevano di essere in Italia bensì erano convinti che la Sardegna fosse uno stato separato e per quello continuavano a ripetere che avrebbero rilasciato le impronte a Roma; da qui abbiamo attivato noi un servizio di informazione affinché comprendessero dove si trovavano. Non è nostra intenzione sollevare un polverone mediatico su un tema già molto delicato e ci scusiamo in anticipo con i bambini, i ragazzi, le donne e gli uomini ospitati nel Centro per questa decisione, che speriamo sia solo temporanea.Tuttavia riteniamo un nostro dovere civico e umano non tacere di fronte alle tante, troppe, violazioni compiute sotto i nostri occhi”.

Il comitato assicura che il lavoro dei volontari non terminerà qui: “Continueremo ad aiutare i ragazzi nel piazzale pubblico dell’Hotel anche a fronte della fiducia accordataci da chi con sacrificio ha effettuato donazioni. Tutti gli aggiornamenti saranno affidati alla nostra pagina Facebook Restiamo Umani – Volontari Accoglienza Cagliari.
Avremo ancora bisogno di supporto per i ragazzi ma soprattutto perché crediamo nella giustizia”.

(Nella foto di Roberto Pili l’ultima protesta dei migranti alloggiati all’ex Motel Agip)

 

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