Cagliari, prof accusato di dare buoni voti in cambio di sesso: scena muta col gip

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Marcello Melis, 47 anni, il professore cagliaritano di matematica arrestato, secondo l’accusa, per concussione e violenza sessuale nei confronti di alcune studentesse fra i 15 ed i 18 anni in cambio di buoni voti. Il docente ha scelto di presentarsi ugualmente all’interrogatorio di garanzia fissato dal gip del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, dopo l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha mandato ai domiciliari, a metà settembre, su richiesta del pm Rita Cariello. Ma davanti al giudice per le indagini preliminari, Melis non ha detto una sola parola.

Il professore era accompagnato dall’avvocato Antonello Garau: l’interrogatorio era nella stanza del gip,, al terzo piano del palazzo di giustizia. Subito dopo è giunto il pm Cariello che avrebbe dovuto rappresentare le contestazioni davanti al giudice, ma dopo meno di dieci minuti, in silenzio come si era presentato, Melis è uscito dalla stanza per imboccare il corridoio. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere sarebbe dettata dalla difesa, di avere cioè a disposizione tutto il materiale raccolto dalla Procura. Secondo la tesi del pm il professore, almeno sino al 2011, ma i fatti potrebbero già essere iniziati nel 2005, avrebbe abusato del suo ruolo di docente minacciando le studentesse per ottenere sesso in cambio di buoni vuoti. In un caso, sempre secondo l’accusa, si sarebbe consumato anche lo stupro di una minorenne avvenuto in classe mentre una allieva controllava la porta perché non entrasse nessuno. Melis aveva la cattedra all’istituto magistrale Eleonora D’Arborea.

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