Alcune centinaia di persone si sono trovate oggi in piazza Garibaldi a Cagliari per dire no al nuovo regolamento di polizia e sicurezza urbana del Comune di Cagliari, proposto dalla Giunta Truzzu. La manifestazione è stata convocata da una serie di associazioni, gruppi e persone attive nel campo sociale e culturale della città. Numerosi interventi, fra cui quello del Mutuo soccorso Casteddu, hanno rimarcato la volontà di costruire “una città più inclusiva, che si preoccupi di combattere la povertà e non i poveri. La sicurezza – hanno detto – non è fatta di telecamere e polizia, in questi anni Cagliari si è riempita di telecamere eppure la gente si sente insicura: la sicurezza è data dalle piazze vive, dalle strade vissute, dagli spazi per la socialità e non per il profitto. Rigettiamo questa idea di città-vetrina che espelle i più deboli in base a idee di decoro tanto vaghe quanto discriminatorie”. Fra i vari interventi anche quello di Potere al Popolo, Sa Domu, e la Ciclofficina Sella del Diavolo.
Oltre agli interventi, diverse attività hanno animato la piazza: la Ciclofficina ha organizzato un punto riparazioni per le biciclette, in protesta contro l’articolo del regolamento che vieta di legare le biciclette ai pali; è stata organizzato un concorso per lo stenditoio “più indecoroso”, facendo riferimento alla regola che vieta di stendere i panni ad asciugare. Una parte della piazza è stata occupata da una mappa della città in cui i presenti hanno potuto esprimere le proprie idee per la città futura: “Cagliari è minacciata da un regolamento escludente ed esclusivo che non tiene conto di tutta la comunità che ne attraversa le strade e i luoghi. Per questo ci incontriamo per una progettazione collettiva: la città non si forma negli uffici dell’istituzione, ma se la viviamo e ci riappropriamo degli spazi pubblici anche per condividere le nostre progettualità, fantasie e desideri”. Le associazioni hanno poi rilanciato la mobilitazione convocando un’assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza, per mercoledì 23 febbraio. Maggiori informazioni sulla pagina Facebook dell’Assemblea indecorosa.