Arrivano altre tre denunce nell’ambito delle indagini sul delitto di Adolfo Musini, l’88enne ucciso nella sua abitazione in piazza Valsassina nel quartiere San Michele a Cagliari. Oltre agli arresti di Eugenio Corona, reo confesso dell’omicidio e un altro accoltellamento, e di Antonio Perra, che deve rispondere di favoreggiamento per aver fornito il cambio d’abito all’assassino e nascosto i vestiti sporchi di sangue, i carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari hanno denunciato altre tre persone.
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La prima è una 32enne, compagna di Perra, anche lei accusata di favoreggiamento: avrebbe collaborato a nascondere l’abbigliamento macchiato di sangue di Corona. Al secondo, Filippo Piras, 29 anni, vengono invece contestati i furti in casa di Musini avvenuti dopo l’omicidio, con il corpo della vittima ancora nell’abitazione. Due colpi messi a segno il primo con Corona e il secondo con un extracomunitario, in fase di identificazione. Tutto per rubare un televisore e un computer poi rivenduti in un circolo privato per 50 euro. La terza persona denunciata è proprio il gestore del circolo, un uomo di 37 anni accusato di ricettazione.
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L’omicidio è maturato negli ambienti dei tossicodipendenti del quartiere di San Michele, pronti a tutto per procurarsi una dose. Corona era sotto l’effetto della cocaina, che assumeva attraverso inalazione come il crack, quando ha ucciso il pensionato per impossessarsi di circa di 1.000 euro. La casa di Musini, poi, si era trasformata in una sorta di bancomat per Corona e il suo gruppetto di amici: prima della scoperta del cadavere, infatti, si sono ripetute azioni di sciacallaggio per trafugare dall’appartamento tutto il possibile, rivenderlo e ottenere il denaro per comprare altra droga. Un delitto efferato. Corona ha infierito sul corpo dell’anziano con una cesoia che si era procurato nell’abitazione: oltre 50 fendenti, con un taglio letale alla giugulare.
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