Bruciano il Sulcis e il Medio Campidano

Luglio inizia con il terrore per gli incendi a Carbonia, nel Sulcis, e nel Medio Campidano dove ancora stamattina si è in piena emergenza.

Luglio inizia con il terrore per gli incendi a Carbonia, nel Sulcis, e nel Medio Campidano dove ancora stamattina si è in piena emergenza. Tra Guspini, Gonnosfanadiga e Arbus c’è un fronte molto vasto con incendi ancora attivi fino alle prima ore del giorno. Le fiamme hanno ripreso forza nella notte, alimentate dal vento di scirocco  alle pendici del monte Linas. In azione anche stamattina due canadair e due elicotteri, vigili del fuoco, forestali, barracelli e volontari. Già mille gli ettari di vegetazione in fumo, animali bruciati vivi, molte aziende agricole evacuate tra cui agriturismo in piena notte. Anche i turisti del campeggio Scioppadroxiu, fra Ingurtosu e Piscinas, sono stati allontanati per poi rientrare. Quasi lambite le case di Arbus, bruciati i boschi di Sibiri, Rio Martini e Bidderdi ed è strage di animali selvatici. E si teme che le alte temperature e il vento possano alimentare nuovi focolai. Le operazioni di spegnimento sono state coordinate dal comandante del Corpo forestale Giuseppe Delogu, presente sul posto sino a tarda notte e nuovamente sul campo questa mattina assieme al commissario Fabrizio Madeddu. Dall’elicottero della Forestale, che ha effettuato le ricognizioni dall’alto, è apparso uno scenario spettrale: un migliaio di ettari boscati (prevalentemente lecci e sughere) sono rimasti inceneriti, così come decine di orti.

Per tutta la notte i Vigili del fuoco e le squadre antincendio regionali hanno operato per bonificare le campagne di Nuxis dove, da ieri pomeriggio, un grosso rogo ha interessato le foreste. Mentre all’alba nuove fiamme sono divampate nelle campagne della frazione di Monte Agruxau interessando macchia mediterranea. Sul posto squadre a terra e un elicottero nell’area del cantiere San Marco. Un altro incendio ha colpito la pineta di Punta S’Arena nel comune di Gonnesa. Anche in questo caso operazioni in corso e incendio in fase di bonifica. Gli operatori mantengono comunque lo stato di allerta e controllo nei diversi centri del territorio.

Nell’Oristanese, a causa di un rogo a Marrubiu costringendo, è stata addirittura chiusa la strada statale 131 che collega il sud al nord dell’Isola. Leggi: Marrubiu, fuoco nella notte. Bloccata la 131, stop ai treni.

Il Sirai bloccato, pazienti a rischio. Le fiamme ieri sono addirittura arrivate vicino all’ospedale Sirai, nella cittadina del sud ovest Sardegna e vicina a una comunità per il recupero dei disabili a Guspini, nel Medio Campidano. E così sono dovute partire le evacuazioni di due reparti dell’ospedale e della comunità.

Per combattere i roghi, i primi della stagione, sono arrivati un canadair e tre elicotteri.  A terra decine di uomini, tra vigili del fuoco, agenti della Forestale e volontari.

Due neonati, una donna in procinto di partorire e due pazienti in Rianimazione sono stati spostati a Iglesias. Mentre il personale del Pronto soccorso ha dovuto fermare la propria attività per qualche ora. Alcune strade lambite dal rogo alimentato dal forte vento di scirocco sono state chiuse dalla Polizia locale. A pochi chilometri di distanza, a Flumentepido, due case sono state minacciate dalle fiamme. La presenza dei bomboloni di gas ha imposto lo sgombero, distrutta anche una piccola pineta e un piccolo bosco di querce.

Nessun dubbio sulla natura dolosa del rogo, si legge su L’Unione sarda in edicola oggi, da settimane si ripetevano i tentativi con cadenza quasi quotidiana. In particolare per l’incendio di ieri l’incendio è partito nel bosco fra il Sirai e il rione Costa Madau.

E anche le prime polemiche per presunti atti dolosi: “un atto delinquenziale, non ci sono altri modi per definire quello che è successo”, è la denuncia del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti. Così ha commentato i due incendi che sono partiti quasi contemporaneamente alla periferia della città costringendo all’evacuazione il reparto Neonatale e di Ostetricia dell’ospedale Sirai, oltre che i parcheggi. “Non credo che possa trattarsi di coincidenze – denuncia all’ANSA il sindaco – speriamo che le forze dell’ordine impegnate nelle indagini possano ricostruire immediatamente la dinamica e risalire ai responsabili”. Il primo cittadino ha seguito passo passo tutte le operazioni e ha ringraziato tutte le unità impegnate nelle attività di spegnimento durate parecchie ore. 

 

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