Lockdown sino al 6 marzo: lo prevede l’ordinanza del sindaco di Bono, Elio Mulas, per contenere il cluster di contagi della variante inglese di Covid-19 nel centro del Sassarese. Stop a ogni attività tranne tabaccai, giornalai, farmacie, parafarmacie e generi alimentari, che chiuderanno domenica 21 e 28 febbraio. Vietato spostarsi se non per lavoro e studio o motivi di salute. Chiusi parchi, aree gioco, giardini pubblici e il cimitero, è consentita solo l’attività edilizia. Sospesa l’attività didattica in presenza, chiusi bar e ristoranti ma permessa la consegna a domicilio. Infine stop al commercio ambulante.
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“L’ordinanza punta a evitare il formarsi di assembramenti di persone e a evitare ogni occasione di possibile contagio che non sia riconducibile a esigenze specifiche e inderogabili o a un particolare stato di necessità – spiega il sindaco Mulas -. È utile e necessario garantire un elevato livello di protezione e distanziamento sociale per contenere il diffondersi della citata epidemia nel territorio coomunale di Bono: è quanto mai necessario continuare a ispirarsi alla cautela, allo scopo di adottare strumenti efficaci in relazione alle peculiarità che caratterizzano questo territorio, e che la messa in atto di comportamenti non responsabili comprometta di fatto l’auspicata ripresa delle attività e il ritorno graduale alla normalità”.
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Il centro del Sassarese era assurto alle cronache nazionali lo scorso gennaio per un’ordinanza – stavolta firmata dal vicesindaco – nella quale si imponeva lo stop per 10 giorni anche alle messe e altre cerimonie religiose in tutte le chiese del paese, a causa coronavirus. Vi era nato uno scontro con la Curia di Ozieri terminato con l’intervento della prefetta di Sassari che aveva annullato il provvedimento, poi bocciato anche dal Tar.