Bombe made in Sardinia: la Procura di Brescia indaga sull’export ai sauditi

Le attività della Rwm Italia spa, sede legale a Brescia e stabilimenti produttivi a Domusnovas, finiscono sotto la lente  della Procura di Brescia, che ha aperto un fascicolo – per il momento contro ignoti –   sulle esportazioni di armamenti dalla Sardegna all’Arabia Saudita. Secondo quanto appreso da Sardiniapost, l’accusa mossa dal sostituto procuratore Fabio Salamone, titolare dell’inchiesta, è la violazione della legge 185/90, che proibisce la vendita di armi a paesi in stato di conflitto. Dall’aprile del 2015, infatti, Riyad si trova alla guida di una coalizione che bombarda incessantemente lo Yemen. Si tratta di un conflitto non autorizzato dall’Onu che ha già causato la morte di circa 6000 civili e ha fatto registrare numerosi casi di violazione dei diritti umani come il bombardamento di scuole e ospedali. Una guerra sporca, in altre parole, in cui sono state utilizzate proprio le bombe della serie Mk fabbricate a Domusnovas, come attesta il codice rinvenuti su alcuni ordigni inesplosi fotografati dall’attivista di Human Rights Watch Ole Solvang nei pressi del Palazzo governativo di Sana’a, capitale dello Yemen.

Insomma, secondo la procura, quelle bombe non sarebbero mai dovute partire.  Eppure sono transitate negli aeroporti e porti sardi, fino a Riyad. Ben inteso: la Rwm Italia disponeva delle autorizzazioni rilasciate dai precedenti governi Monti e Letta. Ma, in seguito, il governo Renzi non ha imposto nessun blocco, come dimostrano i numerosi carichi di bombe partiti da porti e aeroporti sardi. Nonostante nello Yemen si spari da circa un anno e mezzo e l’Arabia Saudita si macchi di violazioni dei diritti umani anche sul piano interno con decine di esecuzioni capitali registrate nel solo mese di gennaio 2016.

Stando a quanto si apprende, il ministero degli Esteri e quello della Difesa sarebbero stati già informati dalla procura bresciana dell’apertura del fascicolo  Ma dai due dicasteri non è ancora arrivato nessun chiarimento sul presunto traffico illecito. Intanto, il 3 e il 4 ottobre, il ministro della Difesa Roberta Pinotti si trovava in visita ufficiale proprio a Ryadh. Con lei il segretario generale della Difesa e direttore nazionale direttore generale della Difesa, generale Carlo Magrassi. Nella capitale saudita, il ministro della Difesa ha incontrato l’omologo Mohammed Bin Salman, già ritenuto dai servizi tedeschi come il vero regista dell’operazione militare nello Yemen, e il re Salman Bin Abdulaziz Al Saud. Ad oggi, non sono stati resi noti i temi al centro del colloquio tra la Pinotti e i reali sauditi.

Esprime soddisfazione per l’apertura del fascicolo la Rete Italiana per il Disarmo, che lo scorso gennaio ha depositato un esposto sul caso delle bombe made in Sardinia utilizzate nella guerra dello Yemen presso le procure di Procure di Roma, Brescia, Verona, Pisa e Cagliari.

P. L.

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