Esposto in Procura contro le bombe di Domusnovas finite in Arabia

Anche a Cagliari, dopo Roma, Brescia, Verona, Pisa, Perugia e La Spezia, verrà presentato un esposto in Procura, su iniziativa di Rete Italiana per il Disarmo, per chiedere di indagare sulle spedizioni di bombe dall’Italia all’Arabia Saudita. Esposto che verrà depositato domani mattina, alle 10, in Procura a Cagliari. La notizia di possibile reato, su cui si focalizza il documento, è relativa alla violazione dell’articolo 1 della legge 185/90 che vieta l’esportazione di armamenti verso Paesi in stato di conflitto armato e che violano i diritti umani.

L’iniziativa di Rete Italiana per il Disarmo era stata illustrata il 28 gennaio in una conferenza stampa alla Camera, in cui fu annunciata la presentazione di documenti similari nelle Procure di varie città italiane tra cui Brescia (dove ha sede l’azienda tedesca Rwm Italia fornitrice delle bombe aeree) e appunto Cagliari (lo stabilimento è a Domusnovas).

“Siamo giunti a questa decisione – spiega Franco Uda, Coordinatore nazionale Arci Pace, solidarietà e cooperazione internazionale, segretario regionale dell’Arci Sardegna e portavoce della Tavola Sarda della Pace – a seguito delle continue spedizioni di tonnellate di bombe dalla Sardegna all’Arabia Saudita: bombe che servono a rifornire le Royal Saudi Air Force che dallo scorso marzo sta bombardando lo Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite esacerbando un conflitto che ha portato a quasi seimila morti di cui circa la metà tra la popolazione civile (tra cui 830 tra donne e bambini) e alla maggior crisi umanitaria in tutto il Medio Oriente. A fronte delle risposte, evasive e anche contraddittorie, degli esponenti del Governo, che in questi mesi non ha mai ritenuto di incontrare le nostre associazioni nonostante le nostre ripetute richieste – prosegue Uda – abbiamo ritenuto doveroso inoltrare alla magistratura un esposto per chiedere alle autorità preposte di verificare la legalità e l’osservanza della legge 185 del 1990 che regolamenta l’esportazione di sistemi militari dall’Italia”.

 

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