“Quartu è una città pacifica. Piena condanna a chi vuole guastare la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità”. Questo il commento a caldo di uno dei candidati alla carica di sindaco, Antonio Pani del “Polo Civico Per Quartu Libera”, sull’attentato compiuto all’alba davanti al Comune della terza città della Sardegna. Proseguono intanto le indagini dei carabinieri per cercare di capire se vi possano essere dei collegamenti tra l’ordigno fatto esplodere stamani e il voto imminente per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale.
“L’attentato avvenuto questa notte non colpisce soltanto il cuore della nostra città. Ma vuole essere un atto intimidatorio verso tutti quelli che credono nelle Istituzioni e nel lavoro. La paura e la violenza non ci fermeranno. Non fermeranno la voglia di lottare con coraggio al servizio della comunità”. Ha commentato così, sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Quartu Mauro Contini. “Non possiamo e non dobbiamo accettare che un fatto del genere diventi ‘normale’ perché significherebbe precipitare per sempre nell’abisso disperato di certe realtà che nulla hanno a che vedere con la nostra”, ha aggiunto poi in una nota ufficiale. “L’auspicio è naturalmente che i responsabili vengano individuati e puniti in maniera esemplare. Ma di certo, non permetteremo che il linguaggio della paura e della violenza abbia il sopravvento”, ha concluso l’esponente del centrodestra ricandidato per il bis alle comunali del 31 maggio.
“Non pensino in questo modo di intimorire chi porta avanti i principi della democrazia”. È il commento a caldo del candidato sindaco del Movimento 5 stelle Guido Sbandi a poche ore dall’attentato al Municipio di Quartu. “Se l’episodio è legato al voto – dice Sbandi – sono certo che tutti coloro che credono nella politica non si lasceranno spaventare”.
“Sconcertata per quanto accaduto. Quartu è una comunità molto tranquilla: massima solidarietà, soprattutto ai cittadini”. Così Monica Mascia, candidata sindaco alle prossime comunali con la lista “Quartu in comune, impari”, a poche ore dall’attentato al Municipio di via Eligio Porcu. “Danni ingenti – racconta – per fortuna non ha coinvolto le persone. Difficile darsi una spiegazione per un gesto di questa portata. Le elezioni? Sicuramente non ci spaventerà”.
“In Sardegna c’è una vera emergenza attentati agli amministratori. Quello compiuto questa notte a Quartu Sant’Elena è un atto particolarmente grave perché rivolto contro un’amministrazione comunale nella sua totalità. È un’azione che va oltre il vandalismo, che getta sfiducia, se non paura, non solo in chi dovrebbe poter amministrare in maniera serena la cosa pubblica, ma nell’intera popolazione. Fatti come questi minano la coscienza civica, tanto più quando si è sotto elezioni. Quando il ministro dell’Interno Angelino Alfano è stato a Cagliari lo scorso marzo, abbiamo evidenziato chiaramente come in Sardegna l’arretramento dello Stato dai territori sia ormai un dato di fatto che può avere conseguenze gravissime. Abbiamo chiesto con fermezza un impegno forte da parte Governo centrale e continueremo a chiederlo in tutte le occasioni possibili. Noi facciamo la nostra parte, lo Stato faccia la sua”. Lo dichiara il presidente della Regione Francesco Pigliaru commentando l’attentato.
“A dieci giorni dalle elezioni comunali, si colpisce l’ufficio protocollo del Comune Quartu Sant’Elena, la struttura di diretta relazione tra cittadino e amministrazione. Il contesto nel quale si è verificato l’episodio dinamitardo è inquietante, preoccupano e allarmano le motivazioni che potrebbero essere a fondamento dell’episodio criminale”. Così Luciano Uras, senatore sardo del gruppo Sel e Misto. “Nel corso della seduta di ieri – prosegue – è stata approvata una risoluzione in Senato sui necessari interventi in relazione al preoccupante fenomeno delle intimidazioni agli amministratori pubblici e alle pubbliche amministrazioni. Una risoluzione che segue l’intensa attività di inchiesta svolta dalla commissione allo scopo istituita dal Senato e presieduta dalla senatrice Lo Moro. Una risoluzione che individua soluzioni concrete di contrasto a tale fenomeno su cui il Governo ha assunto impegni precisi”. “Quanto accaduto – conclude – impegna, ancora una volta, tutte le responsabilità e le funzioni politiche, la magistratura e le forze dell’ordine ad una costante e attenta vigilanza a difesa dei valori costituzionali, delle istituzioni democratiche, e dei diritti dei cittadini”.
“L’atto dinamitardo contro il Comune di Quartu è quanto di più vile e intollerabile possa subire un’istituzione comunale e la sua comunità. Occorre subito un tavolo di confronto straordinario che metta a punto delle misure concrete di sicurezza interna nelle nostre istituzioni comunali”. Così l’europarlamentare Salvatore Cicu (Ppe). “Quello accaduto è un episodio gravissimo che mette in risalto un disagio forte sotto il profilo sociale e della convivenza civica” continua l’esponente forzista che spiega: “di fronte a fatti inquietanti come questi occorre sdegno, ma soprattutto una forte condanna, poiché si tratta di intimidazioni che minacciano la vita delle persone, turbandone la sicurezza e l’armonia sociale”. “In questo scenario, i nostri amministratori continuano ad essere nel mirino di agguati ingiustificati e ingiustificabili che colpiscono il cuore dei nostri comuni. La politica – conclude – ha dunque il dovere di stare affianco ai nostri sindaci, di essere con loro, di trasmettere loro quello spirito di servizio e di responsabilità che essi per primi riportano ogni giorno nel loro agire quotidiano, nel loro ruolo difficile e silenzioso di difensori civici dei nostri territori”.
“Lo Stato batta un colpo e dia un segnale concreto di presenza sia assicurando alle forze dell’ordine il giusto supporto nel presidio del territorio sia garantendo ai Comuni le risorse necessarie ad esercitare la loro azione politica”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Pietro Pittalis. “Dopo l’incontro avvenuto a marzo con il ministro Alfano – prosegue – è giunto ora il tempo di reagire e la migliore risposta a chi vuole minare la vita pubblica delle nostre comunità è più democrazia, più Stato, più azione quotidiana nel territorio”. “Gli episodi di Quartu S. Elena e Desulo – conclude – sono solo gli ultimi in ordine cronologico di una lunga serie di attentati e atti intimidatori che violano la normale dialettica democratica. Nell’esprimere solidarietà ai primi cittadini finiti nel mirino di vigliacchi senza volto richiamiamo la necessità di andare oltre la parole di circostanza”. Solidarietà al sindaco di Quartu, Mauro Conti, e ai dipendenti dell’amministrazione è stato espresso anche dal Gruppo Forza Italia Giovani Sardegna, che sottolinea che “far esplodere un ordigno è un gesto che presuppone una volontà di intimidazione contro la democrazia e la libertà che non può e non deve rimanere impunito. Fortunatamente non ci sono feriti, ma quella bomba poteva causare seri danni alle persone oltre che all’Ufficio pubblico ed a quanto rappresenta”. I giovani forzisti esprimono “sincera vicinanza e solidarietà” anche al sindaco di Desulo, Gigi Littarru, “oggi oggetto di gravi minacce. Tutto questo è inaccettabile. E’ da anni che gli amministratori sardi sono oggetto di minacce e attentati che ancora non trovano contromisure serie da parte del Ministero dell’Interno. Occorre dunque superare – concludono – i semplici messaggi di solidarietà di ministri e capi di Governo di turno per passare ai fatti e lavorare concretamente per arginare un problema che ormai è diventato virale ed estremamente preoccupante”.
Deputati Pd incontrano Alfano. A margine delle comunicazioni del Governo sulle infiltrazioni terroristiche dell’Is in Italia, i deputati del Pd Francesco Sanna e Marco Meloni hanno incontrato stamani a Montecitorio il ministro dell’Interno Angelino Alfano, al quale hanno rappresentato la gravità dell’attentato contro il Comune di Quartu Sant’Elena. “L’oscuro e pesante messaggio che viene da un ordigno di grande pericolosità, fatto esplodere contro il palazzo municipale – hanno detto i due parlamentari sardi ad Alfano – deve vedere il massimo impegno delle forze dell’ordine e della magistratura affinché non venga turbato più di quanto già non lo sia il clima della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale. I dati drammatici delle intimidazioni ad amministratori e strutture pubbliche in Sardegna, si aggrava di un evento grave, dal movente sconosciuto ma dalla simbologia comunque sinistra, nella terza città dell’Isola”. Alfano ha garantito ai due esponenti del Pd l’attenzione al caso delle strutture centrali del Ministero e precisi indirizzi per la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’Anci. “L’escalation di atti intimidatori contro amministratori o sedi comunali, in questi giorni, con i fatti registratisi a Carbonia, Nurri, Desulo e da ultimo Quartu, provoca particolare preoccupazione e allarme. Tre dei quattro episodi, infatti, riguardano Comuni interessati dalle elezioni amministrative del 31 maggio e feriscono il tessuto democratico della nostra Repubblica”. Lo afferma il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano.
“Il 4 marzo scorso è stato firmato a Cagliari, alla presenza del Ministro Alfano, il “Protocollo per la legalità” – ricorda Scano – che prevede, tra le altre misure, un programma operativo d’intervento. Con il Prefetto di Cagliari, nel corso di un incontro questa mattina, abbiamo concordato sulla necessità di adottare misure di intensificazione della vigilanza e delle attività di investigazione. Stiamo rimarcando, ancora, la necessità di attivare, in particolare, misure di controllo preventivo e d’investigazione, ricorrendo ai più efficaci strumenti d’intelligence. Per quanto ci riguarda, come amministratori comunali e come Anci Sardegna – conclude Scano – siamo pronti a dare il nostro contributo in tutti i modi e forme possibili”.
La condanna di Ganau. “Ieri minacce di morte contro il sindaco di Desulo, oggi a Quartu un attentato dinamitardo contro il Comune. Ancora due episodi, gravissimi e inquietanti, che minacciano e non possono che condizionare l’attività amministrativa dei nostri paesi e delle nostre città”. Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, manifesta la piena solidarietà dell’Assemblea sarda alle due amministrazioni comunali colpite da minacce e pesanti atti intimidatori a dieci giorni dalle elezioni comunali. “Spirito di emulazione? Certezza dell’impunità? Sono le domande – dichiara Ganau – che mi pongo e sulle quali invito a riflettere, ribadendo quanto già affermato più volte negli ultimi mesi. Ringrazio anche per questo la deputata del Pd Romina Mura – aggiunge il presidente del Consiglio regionale – che ha ben accolto, presentando nei giorni scorsi un’interrogazione in Parlamento, l’importanza della risoluzione consegnata al Ministro Alfano durante il vertice a Cagliari sulla sicurezza in Sardegna: siamo stati chiari nei confronti del Governo, serve rafforzare subito la presenza delle forze dell’ordine nei comuni sardi e definire il prima possibile una norma ad hoc da introdurre nel sistema penale italiano, che riconosca, nello specifico, l’attentato contro i pubblici amministratori. ‘Non un uomo in meno nelle strade e più investimenti in sicurezza’, sono state le parole pronunciate in quell’occasione dal Ministro dell’Interno – conclude Ganau – senza un intervento di questo tipo, difficilmente, si potrà arginare un fenomeno sempre più preoccupante. L’invito che ho lanciato nei giorni scorsi di sedersi attorno ad un tavolo e ragionare seriamente su quanto sta accadendo, vuole essere l’occasione per affrontare l’emergenza a trecentosessanta gradi: disagio sociale, azioni precise da mettere in campo per il rilancio economico e sociale della Sardegna, rispetto degli impegni da parte del Governo sulla sicurezza in Sardegna”.