Trasportava in auto alcuni smartphone di ultima generazione rigorosamente fasulli. Lo hanno scoperto i militari della Guardia di finanza del Comando Provinciale di Sassari impegnati nei consueti controlli mirati a frenare la vendita di prodotti contraffatti. In particolare i militari delle Fiamme gialle del Gruppo di Olbia e della Compagnia di Sassari hanno fermato per un normale controllo stradale un giovane di origine campane. Perquisendolo hanno trovato due smartphone ancora confezionati – avevano anche gli scontrini di un noto gruppo della grande distribuzione di articoli hi-tech – e controllandoli hanno rilevato discordanze tra codici Imei, incongruenze negli scontrini fiscali. I telefoni erano stati spediti in Sardegna in diverse filiali di uno spedizioniere. I Finanzieri hanno quindi deciso di approfondire il controllo direttamente nelle filiali di Sassari ed Olbia dello spedizionere dove sono stati recuperati altri sei smartphone, contraffatti e verosimilmente pronti per la vendita ad ignari turisti delle coste del nord Sardegna. Al termine dell’attività due persone sono state denunciate per ricettazione e per il reato di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
“È in corso – spiegano dalle Fiamme gialle – un’attività investigativa ad ampio raggio condotta anche grazie agli input dei Reparti Speciali del Corpo, con la finalità di individuare ulteriori fattispecie di traffici illeciti e contrastare la vendita abusiva di merce contraffatta, a tutela dei contribuenti che operano nella legalità in questo periodo di rilancio dell’economia del Paese”.
Sempre sul fronte della lotta alla contraffazione i militari di Porto Torres hanno controllato un cittadino senegalese che trasportava sulle spalle un voluminoso pacco. All’interno hanno trovato 150 articoli di pelletteria, tra borse e cinture, contraffatti. Gli articoli recavano marchi di prestigiose case di moda internazionali probabilmente destinati alla vendita nelle spiagge della Costa Smeralda che il soggetto si apprestava a raggiungere.