Bimba morta alla Metro, parla il perito: “La responsabilità è solo dei dirigenti”

Il perito nominato dal giudice conferma l’ipotesi del pm: sono dei dirigenti le responsabilità per la morte della bimba travolta in mezzo agli scaffali della Metro a Elmas. Secondo l’esperto chiamato dal Gup i ‘rompitratta’, le barre necessarie per sorreggere il peso dei pallet, non erano stati correttamente sistemati negli scaffali. Una responsabilità direttamente riconducibile al datore di lavoro. Lo ha spiegato oggi in Aula l’ingegnere Salvatore Giannino, esperto in norme sulla sicurezza sul lavoro, nominato dal Gup del Tribunale di Cagliari, Roberto Cau, nel processo con il rito abbreviato nei confronti di Maurizio Casalotto Cossu, milanese, amministratore della Metro Itala Cash and Carry spa, e Fortunato Stochino, cagliaritano, dirigente dello stabilimento di Elmas.

Entrambi sono accusati di omicidio colposo per la morte di Sofia Saddi, la bimba di poco meno di due anni rimasta uccisa il 21 ottobre del 2016, schiacciata da un pallet di 350 chili di imballaggi mentre si trovava con i genitori all’interno dell’ingrosso della Metro, nella zona industriale di Elmas. Il perito del giudice ha dunque confermato quanto già ipotizzato dal pubblico ministero Andrea Massidda (oggi in Aula c’era la collega Maria Virginia Boi), che aveva chiesto il rinvio a giudizio dei due dirigenti archiviando invece l’indagine sulla magazziniera che aveva sistemato i pallet negli scaffali. Secondo la Procura il responsabile della rivendita di Elmas e l’amministratore delegato della società – difesi dagli avvocati Marco Della Valle e Massimo Delogu – non avrebbero preso le misure necessarie affinchè la scaffalatura fosse installata e utilizzata correttamente, come invece raccomandato dalla casa produttrice.

La bimba si trovava alla Metro con i genitori, era sul passeggino spinto dalla mamma, peraltro incita all’ottavo mese. All’improvviso, passando da una corsia aperta al pubblico, un carico di 36 confezioni di cartoni per pizza, pesante 350 chili, sistemato su un pallet all’ultimo ripiano della scaffalatura a quattro metri di altezza, era caduto investendo Sofia e schiacciandola. Inutili i soccorsi. Il giudice Roberto Cau, sentito l’esperto da lui nominato e i vari consulenti di accusa e difesa, ha aggiornato l’udienza al 24 settembre per la discussione del pm e dei difensori. Nello stesso giorno, salvo imprevisti, è attesa anche la sentenza.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share