Attentato contro il caseificio dei Pinna, trovata una bomba artigianale in cortile

Atto intimidatorio contro il caseificio dei fratelli Pinna a Thiesi dove è stato ritrovato nel cortile un ordigno rudimentale inesploso. A fare la scoperta è stato un dipendente che questa mattina verso le sette è arrivato nello stabilimento. La bomba di fattura artigianale consisteva in un involucro di cellophane e all’interno aveva una miccia detonante. Dopo l’allarme sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Bonorva e gli artificieri del comando provinciale di Sassari. Dopo un’analisi sull’ordigno è emerso che questo non sarebbe potuto esplodere perché il detonatore non era stato attivati. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato lanciato dalla strada. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Sassari.

Lo scorso anno, nelle settimane calde della vertenza per il prezzo del latte ovino, il caseificio Pinna, le sue autocisterne e i suoi dipendenti, erano stati bersaglio di azioni violente, con intimidazioni e assalti ai mezzi che tentavano di conferire il prodotto in azienda. Il fatto più grave, però, risale a dicembre 2019, quando le proteste sembrano finite: un ordigno ad alto potenziale era stato fatto esplodere a Torralba (Oristano) davanti all’abitazione di uno ‘storico’ dipendente del caseificio. L’uomo si trovava in casa con la moglie e solo per un caso fortuito nessuno dei due è rimasto ferito.

“Piena solidarietà del Consorzio all’azienda Pinna, che è un pezzo di storia dell’industria casearia sarda, e ferma condanna per un atto così grave”. Così il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Salvatore Palitta, rispetto all’ordigno inesploso ritrovato questa mattina nel piazzale dello stabilimento di Thiesi. “Questi episodi non hanno nulla a che fare con la forte e costante volontà di trovare il giusto equilibrio di mercato da parte di tutti gli operatori del settore”, commenta Palitta, secondo il quale si tratta di “un atto vile, che colpisce uno dei nostri associati e purtroppo non incoraggia né favorisce una convivenza nel comparto lattiero-caseario che deve essere fruttuosa per tutti quelli che partecipano alla filiera, dai produttori di latte ai trasformatori”. Palitta ribadisce che il Consorzio “sostiene con convinzione l’utilità di una sana contrapposizione, ma questo va oltre la volontà di tutti i protagonisti della filiera di trovare soluzioni utili e soddisfacenti per le esigenze di ciascuno e nell’interesse del comparto”. Questi episodi, conclude, “lasciano una profonda amarezza e devono essere immediatamente bloccati”.;

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