“Non ho ricevuto nessuna notifica, non mi risulta che sia indagato. Non ho letto gli atti ma non capisco di che cosa mi si possa accusare, di avere organizzato spuntini?”.
Gavino Mariotti, il rettore dell’Università di Sassari il cui nome compare in diversi passaggi dell’ordinanza del gip di Cagliari relativa all’operazione “Monte Nuovo”, dove si sostiene che il sodalizio criminale abbia favorito l’elezione del magnifico e si elenca un ipotetico scambio di favori, si dice sereno e sicuro di non avere commesso reati. Mariotti non è iscritto nel registro degli indagati, ma ieri i carabinieri si sono presentati negli uffici dell’Università e dell’Aou di Sassari e hanno sequestrato documentazione relativa all’elezione del rettore e a varie nomine. “Abbiamo dato la massima collaborazione, hanno prelevato dei documenti nell’ambito di questa inchiesta, ma io sono tranquillo”.
Ammette le frequentazioni con Crissantu (“è un mio ex studente”) e respinge ogni strumentalizzazione e costruzione su supposti favori: “il detenuto aveva urgente bisogno di un intervento chirurgico e io ho solo chiesto al primario per quando era programmato, non ho fatto alcuna pressione”, spiega. Sull’ipotizzato appoggio della banda per assicurargli i voti necessari a conquistare lo scranno di rettore, Mariotti scuote la testa incredulo: “Ma di cosa si sta parlando? Chi e come avrebbe potuto influenzare il corpo elettorale?”.