Ancora proteste per il deposito di gas, il comitato di Torpé: “Non vicino alle case”

Non c’è freddo o vento che tenga. Il comitato di Torpé non si arrende alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio del gas a Istrumpadoglios, un sito giudicato dai residenti, e non solo, troppo vicino alle case. Stamattina una nuova manifestazione, proprio davanti al cantiere che procede con i gettiti di cemento.

Da 36 giorni, dopo aver depositato anche un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro, un gruppo di cittadini si è riunito per sollecitare il sindaco Martino Sanna, la Regione, il Prefetto di Nuoro, a un intervento affinché la società Medea – Italgas, appaltatrice dell’impianto, realizzi l’impianto in un’area più lontana dal centro abitato.

“Qui la gente è stanca, arrabbiata ed esasperata ma non si arrende – ha detto Barbara Carai, consigliera comunale di opposizione e componente del comitato -. Ci sono persone che da 36 giorni stanno presidiando il cantiere senza avere nessuna risposta. Non siamo contro l’impianto di stoccaggio ma vogliamo che non venga realizzato così a ridosso delle case e siamo ancora più terrorizzati dopo i fatti di Tiana, (dove, probabilmente a causa di un malfunzionamento dell’impianto del gas, è saltata in aria una villetta causando due morti, ndr)”.

“Non siamo neanche contro Medea Italgas che ha comprato un terreno e ottenuto tutte autorizzazioni – ha aggiunto Carai -, siamo contro chi non ha preso provvedimenti pur sapendo che qui c’era una rivolta. Abbiamo iniziato la battaglia un anno e mezzo fa appena abbiamo saputo che era stato acquistato questo terreno, raccogliendo le firme e protocollandole in Comune. Ma nonostante tutto i lavori stanno andando avanti. Oggi ci rivolgiamo a tutti quelli che ci possono aiutare: sindaco, Regione, Prefetto e a loro diciamo che non ci fermeremo. La nostra protesta andrà avanti fino a quando non ci ascolteranno e allontaneranno l’impianto di stoccaggio dalle case del paese”.

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