Non solo Bitti. L’alluvione del 28 novembre dello scorso anno, ha interessato anche numerosi altri centri della Sardegna provocando pesanti danni al patrimonio pubblico, in particolare alla viabilità extraurbana, alla viabilità della Provincia di Nuoro e agli edifici scolastici.
Così, dopo la dichiarazione di stato d’emergenza della Giunta, il Consiglio regionale ha istituito un fondo, con dotazione iniziale di 20 milioni di euro, di contributi a favore degli enti locali per interventi strutturali per la riduzione del rischio residuo e per il ripristino delle infrastrutture e delle condizioni di sicurezza nelle aree interessate dall’evento calamitoso.
La Giunta regionale l’1 giugno scorso aveva stabilito la ripartizione delle risorse tra il Comune di Bitti, destinatario di 11.092.958,76 di euro, e 8.907.041,24 di euro per gli altri 45 enti locali colpiti dall’alluvione. Terminata l’attività istruttoria delle richieste, il direttore generale della Protezione Civile, Antonio Pasquale Belloi, come coordinatore dell’emergenza regionale, ha approvato il piano degli interventi per iniziali 8.083.307,73 euro.
“La direzione generale della Protezione civile – sottolinea il presidente della Regione, Christian Solinas – nonostante l’impegno continuo in più emergenze, tra cui gli incendi nell’Oristanese e il supporto per l’emergenza sanitaria da Covid, sta dando attuazione agli indirizzi della Giunta regionale con il finanziamento degli interventi individuati dagli enti locali a seguito dell’evento alluvionale dello scorso anno”.
“Nei prossimi giorni – specifica Antonio Pasquale Belloi – le risorse saranno trasferite ai 42 Comuni e alle 3 Province colpite, come rimborso delle spese già sostenute o come contributo per gli interventi ancora da realizzare”. L’Assessore delegato in materia di Protezione civile, Gianni Lampis precisa che “i comuni che devono ancora avviare i lavori potranno stipulare apposita convenzione di finanziamento con la Direzione generale della protezione civile e ricevere una anticipazione o l’intero importo assegnato, qualora pari o inferiore a 300mila euro”.