All’Ultimo Sangue, performance contro la politica culturale della Regione

“Le banche ci stanno dissanguando e, con il loro atteggiamento, anche il presidente Pigliaru e l’assessore Firino: ecco il perché della nostra performance di oggi”.

Tiziana Troja e Michela Sale Musio, della compagnia teatrale Lucido Sottile, sono sedute davanti al palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari. Sono vestite di nero, hanno le braccia scoperte, rimangono impassibili e severe mentre una ragazza con abito scuro e tacchi alti stringe attorno alle loro braccia un laccio emostatico e preleva il sangue dalle due attrici.

Non è finzione, non ci sono trucchi teatrali: aghi e siringhe sono veri, come è vero il sangue che scorre: sarà raccolto in tre calici di vetro, uno è per il presidente della Giunta regionale, l’altro è per l’assessore alla Cultura Claudia Firino, il terzo per le banche. Sono qui oggi perché anche loro, come tante altre compagnie e associazioni professionistiche dello spettacolo in Sardegna, attendono “da oltre un anno lo sblocco dei finanziamenti per il settore”, dicono.

“Non arrivano né i soldi già deliberati dall’amministrazione Pigliaru, né quelli della precedente guidata da Ugo Cappellacci – si legge in un volantino che la compagnia fa girare prima della performance -. Sono risorse con le quali la nostra compagnia, riconosciuta anche dal Mibact, forma nuove professionalità e garantisce anche posti di lavoro, oltre che produrre spettacoli che hanno l’ambizione di contribuire alla crescita culturale di quest’Isola e del Paese. Negli ultimi anni, i tagli al comparto dello spettacolo sono stati dolorosissimi: la giunta Pigliaru ha ridotto del 40 per cento le risorse destinate alle compagnie, ma a mettere a serio rischio l’esistenza stessa delle nostre imprese è adesso la volontà dell’assessorato alla Cultura di non procedere alla liquidazione delle somme già deliberate. Anche Lucido Sottile attende addirittura il saldo dei contributi 2011, più quello del 2013 e l’acconto per l’attività del 2014. Anche Lucido Sottile ha dovuto chiedere un prestito alle banche, pagando così a caro prezzo la cattiva volontà della Regione che costringe gli operatori a indebitarsi con gli istituti di credito pur di non chiudere la propria attività e licenziare i dipendenti”.

La protesta di Lucido Sottile non è una voce isolata contro la politica culturale della Regione: una settimana fa, la compagnia teatrale Is Mascareddas aveva impiccato tre burattini in viale Trieste a Cagliari, davanti alla sede dell’assessorato alla Cultura, mentre da tempo le associazioni Agis e Cosas hanno lanciato l’allarme sulla crisi delle compagnie che fanno spettacolo dal vivo in Sardegna.

Terminato il prelievo alle due attrici, un giovane in abito nero poggiato i calici su un vassoio, si avvicina all’ingresso del palazzo e parla con un usciere: “Devo consegnare questo vassoio al presidente Pigliaru”. L’usciere è in imbarazzo, chiede di attendere, non sa che fare, infine si allontana. Il giovane con il vassoio resta impassibile, anche quando attende che qualcuno risponda al campanello, suonato invano per qualche minuto. Il vassoio con i calici di sangue resta davanti alla porta. Prima o poi qualcuno lo prenderà.

Francesca Mulas

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