Colpo di scena al processo contro gli undici presunti terroristi di Al Qaeda – tutti pakistani – arrestati in Gallura nell’aprile del 2015: nell’udienza in corso da stamattina nell’aula bunker del carcere sassarese di Bancali, dove erano attese le richieste del pm Danilo Tronci a chiusura della requisitoria, l’avvocato Carlo Corbucci, a nomi di tutti i colleghi difensori, ha sollevato il caso di una telefonata fatta a maggio 2015. A riceverla Luca Tamponi, il primo difensore di Sultan Wali Khan, uno degli imputati. Stando alla registrazione consegnata alla Corte d’assise e al pubblico ministero, una voce non ancora identificata solleva sospetti sulla regolarità degli arresti e del procedimento penale e parla di “vicenda gonfiata ad arte”.
Dopo la segnalazione da parte dell’avvocato Corbucci, che ha sollecitato l’acquisizione dell’audio agli atti, la Corte – presieduta da Pietro Fanile – si è riunita diverse ore per decidere se sentire (o meno) Tamponi in una successiva udienza. La richiesta è stata respinta e il processo rinviato all’11 febbraio, quando il pm concluderà la requisitoria con le richieste per gli imputati. (g.p.c.)