AirItaly, Uil e Cgil: “Azienda inaffidabile, battaglia non si ferma con sciopero”

Continua a tener banco, e a non trovare una soluzione, la vertenza dei 51 dipendenti AirItaly trasferiti da Olbia a Milano Malpensa. “Se Airitaly continuerà con la delocalizzazione e i licenziamenti mascherati da trasferimenti la prossima azione sarà lo sciopero di 24 ore”. Lo afferma il segretario regionale della Uil Trasporti William Zonca dopo la proclamazione da parte delle sigle confederali dello sciopero di quattro ore, dalle 10 alle 14, il prossimo 10 settembre in concomitanza con il consiglio comunale aperto a Olbia.

“L’azienda sta dimostrando di non essere affidabile perché ha puntualmente disatteso quanto concordato durante l’ultimo incontro alla prefettura Sassari – prosegue Zonca -. Bisogna che le organizzazioni sindacali, la politica sarda e il ministero si attivino per imporre alla proprietà e al fondo del Qatar il rispetto degli accordi a garanzia degli investimenti che interessano la nostra regione”.

“È vergognoso – evidenzia il segretario della Uiltrasporti – che un’azienda che dichiara 1500 assunzioni a partire già dai prossimi anni si fossilizzi sui 51 trasferimenti che possono essere evitati cercando soluzioni possibili nell’immediato, a fronte dei forti sacrifici che il personale Meridiana a dovuto subire. Come Uiltrasporti non accetteremo nessuna azione unilaterale se prima Airitaly non presenterà un dettagliato piano industriale con cui poter gestire in modo non traumatico lo sviluppo aziendale in modo da far crescere le attività di volo e manutenzione e tutelare così il personale presente sulle basi di Olbia e Malpensa”.

Dopo la Uil anche la Cgil è pronta ad una nuova battaglia per il trasferimento dei 51 lavoratori di Air Italy da Olbia a Malpensa, “Per un lavoro che può continuare ad essere svolto, come sempre è stato, dalla Gallura”. Lunedì 10 settembre ci sarà il primo sciopero di 4 ore così come prevede la normativa ma, il segretario generale Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, ritiene che non sarà la sola mobilitazione che verrà avviata in questo periodo. “Il sindaco di Olbia ha convocato, nello stesso giorno dello sciopero, un consiglio comunale aperto. Anche in quella occasione – dice Boeddu – la Filt Cgil non farà mancare la sua presenza esponendo le circostanze e le motivazioni per le quali tutti e 51 lavoratori debbono continuare a svolgere il proprio lavoro ad Olbia”. Nel frattempo, ricorda il leader della Cgil Trasporti dell’Isola, “siamo in attesa della convocazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Infrastrutture e Trasporti poiché, per voce del ministro Luigi Di Maio, colpevolmente assente in occasione del primo incontro svoltosi a Roma, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali avrebbe cercato interlocuzioni dirette con la proprietà. Ad oggi, però – conclude Boeddu – non solo non vi è stata alcuna interlocuzione e nessun passo è stato mosso. Vedremo se da ora in avanti anche i vertici romani si muoveranno”.

 

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