Air Italy, 200 milioni di rosso nel 2019. Ore drammatiche, ipotesi di chiusura

Rimasta sotto traccia per alcune settimane ed esplosa all’improvviso ieri sera, in seguito alle denunce pubbliche delle organizzazioni sindacali di categoria, la crisi di Air Italy rischia l’epilogo nel modo peggiore. Secondo le informazioni in possesso delle sigle regionali e nazionali del trasporto aereo, sarebbe in corso tra Milano e Doha un’assemblea dei soci che potrebbe avere un esito drammatico: chiuso il 2019 con una perdita di 200milioni di euro, la società starebbe per essere messa in liquidazione.

La voce che rimbalza con insistenza è che già oggi i soci Alisarda, che detiene il 51 per cento del pacchetto azionario, e Qatar Airways, cui appartiene il restante 49 per cento, potrebbero decidere di staccare la spina e nominare due liquidatori. Per il sistema italiano del trasporto aereo sarebbe un colpo ferale, che produrrebbe in una sola volta la perdita di 1200 posti lavoro tra Olbia, dove la compagnia ha sede dal 1963 pur con vari riassetti, e Milano Malpensa, base operativa strategica per le mire internazionali della società.

Sulla crisi di Air Italy la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha chiesto e ottenuto un incontro urgente, invitando la società a sospendere ogni decisione in merito alla possibile liquidazione della compagnia fino alla riunione con i ministeri competenti. “Non è accettabile la decisione di liquidare un’azienda di tali dimensioni senza informare prima il Governo e senza valutare seriamente eventuali alternative, pertanto – dichiara la ministra – mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all’incontro “. Al tavolo al Mise parteciperà anche la Regione. Lo ha annunciato in Consiglio regionale la vicepresidente della Regione e assessora al Lavoro, Alessandra Zedda. “Il tavolo di domani al Mise – ha sottolineato – è stato tempestivamente convocato anche dietro nostra sollecitazione”. Alla riunione prevista per le 9.30 parteciperanno anche i vertici della compagnia e l’assessora dell’Industria, Anita Pili. In forse invece la presenza del governatore Christian Solinas, impegnato a Bruxelles per i lavori del Comitato delle Regioni e soprattutto a trovare una via d’uscita sul fronte della continuità territoriale aerea da e per la Sardegna.

In queste ore concitate, mentre nessuno conferma né smentisce che l’assemblea sia già in corso in videoconferenza tra le due sedi societarie, i sindacati vanno in pressing sul Governo per chiedere che sia scongiurata una sciagura del genere. “Oltre ai posti di lavoro sarebbe cancellata una compagnia con quasi sessant’anni di storia, con tutto ciò che ne consegue anche dal punto di vista economico”, dicono. Le sigle sono al lavoro per far chiedere dal premier Giuseppe Conte che ogni decisione sia rinviata, che l’assemblea odierna sia sospesa e aggiornata e che “nel frattempo si torni a un tavolo – auspicano i sindacati – per capire tutti insieme se ci sono margini per evitare questo disastro”.

 

 

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