Due anni di reclusione, con pena sospesa, per violenza sessuale, ma assoluzione con formula piena dell’accusa di produzione di materiale pedopornografico. È la condanna inflitta dal Gup del Tribunale di Cagliari all’avvocato praticante Riccardo Delussu, 37 anni, finito sotto inchiesta dopo le accuse lanciate da una ragazza, secondo la quale l’uomo l’avrebbe costretta a girare video erotici sotto minaccia di diffondere una sua foto nuda. Immagine mai trovata nel pc dell’imputato.
Secondo le accuse iniziali, i video sarebbero risaliti a quando la ragazza aveva sedici anni, ma poi la perizia ha dimostrato che i filmati riprendevano la giovane che aveva già compiuto i diciotto. L’unica immagine trovata nel personale computer di Delussu era uno scatto in costume da bagno della ragazza, conosciuta tramite un sito per amicizie destinato a maggiorenni. Per questa ragione lo stesso pubblico ministero Marco Cocco, durante la requisitoria, aveva fatto cadere l’accusa di produzione di materiale pedopornografico, chiedendo al termine del processo in abbreviato la condanna a tre anni di reclusione per violenza sessuale. Ma oggi il giudice ha riconosciuto all’imputato, difeso dagli avvocati Roberto Nati e Antonella Giua Marassi, la violenza di lieve entità decidendo per la condanna a due anni con pena sospesa. Alla vittima, costituitasi parte civile con i legali Luigi Porcella e Luciana Pisano, è stata riconosciuta una provvisionale di diecimila euro. Tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.