Costa Smeralda: dietrofront sui sigilli agli hotel. La decisione del Riesame

Il Tribunale del Riesame di Tempio Pausania ha accolto il ricorso presentato dalla proprietà degli alberghi della Costa Smeralda, contro i sequestri negli hotel Romazzino, Cervo e Pitrizza, disposti dal gip Marco Contu e richiesta dal Procuratore Domenico Fiordalisi. Con il provvedimento depositato oggi vengono annullati i sequestri e le strutture vengono riassegnate nella disponibilità della Sardegna Resorts.

La soddisfazione del legale. Il Riesame ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Antonella Cuccureddu, legale dell’amministratore delegato di Sardegna Resorts, Mariano Pasqualone, dichiarando invece inammissibile il secondo ricorso, quello presentato dagli avvocati Benedetto Ballero e Rita Dedola, legali dell’architetto Tonino Fadda, che ha curato i lavori di riqualificazione degli alberghi a 5 stelle, per carenza di interesse. “Il Riesame ha accolto completamente la nostra tesi”. Esprime soddisfazione il legale Antonella Cuccureddu: “Per il Collegio – ha spiegato – allo stato c’è la certezza che le opere realizzate non creano alcun pericolo di nessun genere, anche perché, così come dimostrato nel nostro ricorso, sono state preventivamente valutate e autorizzate dalle autorità deputate ad esprimere un parere di legittimità, mentre non vi è certezza che le opere siano state realizzate prime del ’67”. Nell’udienza di questa mattina davanti il Tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Gemma Cucca, il legale della Sardegna Resorts ha prodotto in aula le autorizzazioni paesaggistiche della Soprintendenza, dell’ufficio Tutela del Paesaggio e le autorizzazioni del Corpo Forestale. Ora in Costa Smeralda si potrà ripartire con le prenotazioni degli alberghi extra lusso e, anche, con le assunzioni per il quale i sindacati, negli scorsi giorni, avevano sollevato forti preoccupazioni

I sigilli. Erano 37 gli immobili inseriti nel provvedimento di sequestro del tribunale di Tempio Pausania, per un totale di 17.000 metri cubi di volume, corrispondenti a 6.000 metri quadri di superficie, tra gli hotel di lusso Romazzino, Pitrizza e il Cervo. Al Romazzino sono state sequestrate sei suite di 300 metri quadri, sette piscine, parte della struttura principale e un’ampia area demaniale di circa 600 metri quadri che si affaccia sul resort di lusso: si tratta di opere in parte già sequestrate e poi dissequestrate alla fine della scorsa estate. All’hotel Pitrizza, invece, sono state sequestrate 15 suite, mentre al Cervo alcune stanze di albergo e strutture sportive e ricreative. L’operazione è scattata in seguito al provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Tempio, Marco Contu, richiesta dal procuratore Domenico Fiordalisi, e ha interessato opere eseguite in “dispregio dei vincoli di legge per un valore stimato di circa 80 milioni di euro”, come precisano gli inquirenti.

I reati contestati. Si tratta di corruzione per atti contrari al proprio ufficio in concorso, abuso d’ufficio e violazione delle norma del “Codice dei beni culturali e del paesaggio” per avere realizzato le opere o in assenza di concessione edilizia o in difformità alle autorizzazioni, che al momento vede cinque indagati tra professionisti e dirigenti del Comune di Arzachena.

Il legame con la presunta evasione fiscale nel passaggio al Qatar. Da mesi la Procura tempiese ha avviato una verifica con l’analisi delle concessioni edilizie degli alberghi a 5 stelle, rilasciate sin dagli anni ’60 ad oggi: un confronto tra autorizzazioni e edifici realizzati. Secondo gli inquirenti le strutture sarebbero state realizzate abusivamente al fine di aumentare il valore delle opere oggetto della compravendita del 2012 tra la Colony Sardegna Srl e la Qatar Holding Investment, un passaggio che avrebbe consentito di massimizzare le plusvalenze e l’evasione fiscale per il quale, nell’ambito di un altra indagine, sono stati disposti maxi sequestri per oltre 132 milioni di euro.

Leggi anche: Costa Smeralda, i soldi della presunta evasione alle Cayman

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