Abbanoa, mercoledì la verità sui conti. Convocata l’assemblea dei soci

La giunta di Francesco Pigliaru è alle prese con la prima grana: tra due giorni l’assemblea dei soci esaminerà la relazione dell’advisor sulla gestione della società.

Eccola la prima grana per la giunta di Francesco Pigliaru: mercoledì si riunisce l’assemblea di Abbanoa (dove la Regione è il primo azionista al 46 per cento) e sarà presentata la relazione dell’advisor Deloitte che, su incarico dell’Autorità di controllo Ato, ha fatto la radiografia finanziaria dei problemi societari. Quelli stessi sui quali la Procura di Cagliari ha avviato un’inchiesta: al momento contro ignoti per abuso d’ufficio e peculato. Abbanoa ha un passivo, dichiarato a bilancio, di 800 milioni di euro.

L’assemblea dei soci era stata convocata già per venerdì scorso, quando dei 12 nuovi assessori si conoscevano solo i nomi da una notte, quindi la decisione di Pigliaru di chiedere uno slittamento di cinque giorni per cominciare a guardare la carte. Tanto che sabato il presidente ha passato la mattina negli uffici di viale Trento, dove c’era anche Paolo Maninchedda, il nuovo titolare dei Lavori pubblici cui spetta gestire Abbanoa. E oggi nel palazzo della Regione è stato visto entrare e uscire Carlo Marconi, amministratore unico della Spa.

Ovviamente, con un fascicolo aperto in Procura vien da sé che la relazione dell’advisor sia doppiamente delicata, perché la presunta cattiva amministrazione della società è anche un’ipotesi di reato. Secondo alcune indiscrezioni, l’assemblea di mercoledì non dovrebbe prendere decisioni, visto che la nuova Giunta sarà ufficialmente in carica solo dal giorno successivo, quando presterà giuramento davanti al Consiglio regionale. Ma proprio per questo Maninchedda starebbe intensificando i contatti, sia formali che informali, con i soci e i rappresentanti della Regione in Abbanoa. Insomma, un’operazione di moral suasion per evitare passi falsi.

Del resto, il pm Giangiacomo Pilia in questi mesi di indagini non ha sentito solo il management della società. In Procura sono stati convocati anche i delegati della Regione nell’Ato, cioè Massimiliano Tavolacci, ex capo di gabinetto dell’Urbanistica, e Gabriella Massidda, direttore generale della Presidenza. E l’Ato, commissaria dalla giunta Cappellacci in attesa della riforma sulla gestione del servizio idrico integrato, ha anche il potere di fissare le tariffe, finite pure queste sotto la lente della Procura.

Insomma, Maninchedda e Pigliaru sono costretti a percorrere un campo minato con doppio obiettivo: salvare la società dal fallimento (chiesto già dalla Procura di Nuoro), e quindi anche le 2mila buste paga di Abbanoa, perché tante se ne contano tra lavoratori diretti e quelli assunti nelle ditte appaltatrici.

Alessandra Carta

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