Il progetto di tirocinio dentro un’azienda privata tramite Garanzia Giovani non offre certezze sul futuro ma può rivelarsi esperienza utile e porterà una piccola entrata mensile per duemila disoccupati. All’interno del programma la Sardegna ha previsto 6,5 milioni di euro che finanzieranno duemila stage presso un’azienda. L’avviso per il tirocinio in Sardegna, promosso dall’Agenzia Regionale del Lavoro e gestito dal portale Sardegna Tirocini è stato pubblicato il 31 ottobre. Al 1 dicembre scorso, data di scadenza del bando, sono arrivate 2207 domande su duemila voucher disponibili; a giorni si conoscerà la lista dei duemila beneficiari che inizieranno a lavorare il prossimo gennaio, ma è probabile che le domande escluse saranno finanziate con un nuovo bando.
Sulla questione tirocini però c’è qualche ombra: se da un lato la Regione Sardegna vuole evitare il caos dei TFO, i tirocini di formazione e orientamento finanziati dalla giunta Cappellacci un anno fa con cui sono stati sovvenzionati, tra gli altri, pizzerie e ristoranti in cerca di camerieri stagionali e addirittura una stagista per lo studio di commercialisti di Ugo Cappellacci, dall’altra il rischio di finanziare lavoratori gratis senza alcuna prospettiva futura è sempre dietro l’angolo.
Contro gli sfruttatori in cerca di manovalanza il documento firmato dalla giunta Pigliaru è stato chiaro: “Il miglioramento dello strumento del tirocinio sarà garantito attraverso un maggiore supporto da parte del tutor in fase di predisposizione del progetto formativo e di orientamento. Sarà cura del tutor supervisionare che venga salvaguardata una offerta coerente sulla base del percorso di studio e della domanda aziendale”.
Alcuni tra i giovani iscritti al programma lamentano proprio la mancanza di supporto e molti sono stati invitati dai Centri Servizi per il Lavoro a trovare da soli le aziende disponibili per lo stage. L’alternativa era il portale Sardegna Tirocini dove le imprese potevano pubblicare la richiesta di stagisti: è lo stesso sito che un anno fa aveva gestito i TFO e dove qualcuno era incredibilmente riuscito a pubblicare un annuncio di ricerca volontari per sacrifici umani a dimostrare la totale assenza di controllo da parte dei gestori del sito.
Massimo Temussi, neo direttore dell’Agenzia Regionale del Lavoro, oggi assicura: “Ci sono due persone dell’Agenzia incaricate di controllare che gli annunci rispettino i requisiti giusti per i tirocini: in quindici giorni ne abbiamo rimosso 151”. Alcuni degli avvisi sembrano però sfuggiti al controllo: “tirocinante parrucchiera con esperienza”, “ragioniera con esperienza”, “cameriera di sala di bella presenza”, “addetti alle vendite di bella presenza” violano i principi di parità su genere e le stesse finalità del tirocinio che non dovrebbe rivolgersi a persone già esperte. Non si accontenta di commesse carine una boutique cagliaritana e cerca addirittura una “tirocinante con ottima presenza”. Sono circa 300 gli annunci pubblicati in due mesi sulla bacheca di Sardegna Tirocini, in gran parte si tratta di offerte per camerieri e addetti alle pulizie. Pochissimi invece i profili culturali: una casa editrice, qualche società informatica che cerca redattori di testi, agenzie di viaggi per la creazione di percorsi turistici.
“Siamo consapevoli che lo strumento del tirocinio può essere migliorato – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro Virginia Mura – per ora è un punto di partenza e siamo riusciti a finanziare duemila progetti che saranno comunque valutati dall’Agenzia Regionale del Lavoro e controllati dai tutor. Più avanti cercheremo di indirizzare l’offerta verso una qualità migliore”.
Fr. Mu.
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