La Sardegna ha solo il 14 per cento della popolazione sotto i 18 anni: sono 230.488 in totale, il 3,3 per cento stranieri. È l’allarme lanciato dall’Unicef, che oggi a Oristano ha diffuso i dati sulla condizione dei bambini e dei ragazzi in Sardegna, durante un seminario regionale di formazione rivolto ad oltre cento volontari arrivati da tutta l’Isola.
Due i fattori a rischio per questa fascia di età. Il primo è l’abbandono scolastico: il 18,1 per cento dei giovani sardi tra i 18 e 14 anni ha infatti conseguito solo la licenza media contro il 13,8 per cento della media nazionale. Il secondo riguarda, invece, la povertà relativa: sono il 33,3 per cento nell’Isola rispetto al 21,5 per cento del resto d’Italia. E la percentuale aumenta se si parla di rischio: 41,3 per cento contro 32,1 per cento.
“Dietro queste percentuali – spiega il presidente di Unicef Italia Francesco Samengo – si nascondono storie di emarginazione, indifferenza, disperazione sociale su cui occorre riflettere per poter immaginare il tipo di impegno che dobbiamo assumere in futuro. Per questo riteniamo fondamentale chiamare a raccolta tutte le realtà coinvolte e costruire alleanze per migliorare la vita dei bambini e degli adolescenti”.
Focus anche sulla situazione nazionale. “In Italia – riassume Samengo – vivono circa 10 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni. Oltre 1,2 milioni vivono in povertà assoluta; il 25,7 per cento dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 non studia, non lavora né è inserito in programmi di formazione; inoltre la disparità del livello dei servizi tra le varie zone del paese è allarmante”.