A Quartu apre lo Spazio Michelangelo Pira. Milia: “Uno spazio di dialogo e incontro aperto al Terzo settore”

Un altro spazio di aggregazione per Quartu, un luogo di rigenerazione urbana con l’auspicio del Comune di poter coinvolgere una bella fetta di cittadinanza, dai giovani agli anziani, passando per le famiglie, in un’ottica intergenerazionale. Apre Spazio Michelangelo Pira, con un’architettura d’interni funzionale e una cogestione capace di garantirne un utilizzo ottimale.

La struttura di via Brigata Sassari è infatti al centro del primo progetto di co-progettazione della Sardegna, promosso dal Comune di Quartu Sant’Elena, nello specifico l’assessorato ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali, con il partner designato, la cooperativa Sociale ‘Liberi Tutti’ di Torino e la collaborazione con l’associazione locale ‘Domu Mia’, chiamate a gestire lo spazio e coordinare quindi tutte le attività. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione 300mila euro, da destinare ai lavori di ristrutturazione e allestimento funzionale, nonché pieno supporto tecnico-professionale alla realizzazione dei singoli interventi. 

Il sindaco Graziano Milia ha spiegato che la riapertura “è un risultato importante per noi, ci inorgoglisce e ci riempie di gioia. Realizzammo questo spazio negli anni ’90, al tempo come Sala convegni, e abbiamo voluto confermare quella intitolazione. Ritenevamo allora che potesse diventare un luogo d’incontro, di scambio, di crescita comune. Quartu era città dai tanti conflitti ed era necessario creare un luogo dove poter comunicare, dove dialogare. L’attuale amministrazione ha voluto riprendere quel filo e quella proposta, non solo per onorare la memoria di Michelangelo Pira, uno degli intellettuali più lucidi del secolo scorso in Sardegna. Ripartiamo da li, sperimentando la co-progettazione, mettendo insieme chi si deve occupare del bene comune, cioè chi amministra la città, con tutti quei soggetti che stanno diventando sempre più determinanti e fondamentali per il futuro della nostra società: le associazioni del Terzo settore”.

Il programma di rigenerazione urbana ha consentito una completa ristrutturazione dell’edificio, con la fornitura di nuovi arredi, puntando su allestimenti funzionali, e l’apertura di una piccola area cortilizia interna. Prevede ora il coinvolgimento delle associazioni locali: sono già 10 quelle che si sono fatte avanti per avviare attività e delineare un’offerta multidisciplinare, fruibile sotto differenti aspetti e diverse possibilità espressive e ricreative. Andranno a svolgersi prevalentemente all’interno dello spazio, ma potranno anche sfruttare l’adiacente area verde del parco Matteotti. Rafforzare e promuovere la collaborazione tra associazioni permette infatti la creazione di una rete diversificata e intergenerazionale, che attiva e rafforza welfare e inclusione sociale, con focus su progetti innovativi e buone pratiche. Spazio Michelangelo Pira si rigenera per diventare casa del quartiere e della città tutta.

Il sito in cui sorge il moderno edificio, infatti, costituisce per i cittadini non più giovanissimi il ‘luogo della memoria’ dell’antica stazione ferroviaria, da cui, dalla fine del XIX secolo sino ai primi anni Sessanta del XX, ogni giorno diversi quartesi partivano alla volta di Cagliari. Sul finire del secolo scorso e prima di rimanere in disuso per diversi anni, la struttura fu adibita a Sala Convegni e dedicata a Michelangelo Pira, uno dei protagonisti più rilevanti del dibattito culturale sardo del secondo Dopoguerra, vissuto e morto a Quartu, dove ancora oggi trova sepoltura. Antropologo e giornalista, Pira articolò il proprio pensiero sui temi della lingua e della cultura, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna nella seconda metà del Novecento. Nel 1968 sviluppò un’originale analisi riguardo i problemi socio-linguistici dell’Isola, affrontando il tema del pericolo della morte del sardo in conseguenza del disuso. Curò un reportage per la RAI sugli aspetti antropologici della provincia nuorese e un inventario sui problemi della Sardegna al momento della transizione dalla civiltà agro-pastorale alla civiltà dei consumi, indagando quindi, con rigore scientifico, l’identità del popolo sardo.

All’inaugurazione del rigenerato centro di aggregazione, nella mattinata, hanno presenziato per i saluti istituzionali il sindaco, Marco Camboni, assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali, Iria Piroddi, moglie di Michelangelo Pira, insieme ai figli del grande antropologo, Stefano e Matteo Manlio, nonché i rappresentanti della cooperativa Liberitutti e dell’associazione di promozione sociale Domu Mia. Nel pomeriggio spazio alle prime attività, con tanti cittadini interessati e partecipi. “Spazio Pira è il luogo del dialogo, continua ad esserlo – conclude Milia -. Sarà anche una sala convegni, ma non solamente quello, sarà un luogo vivo, dove le diverse generazioni si potranno incontrare. E il nostro intendimento è allargare questo spazio ad un uso più continuo anche dell’adiacente Parco Matteotti, affinché anche l’area verde sia più vivibile. Non basta investire soldi, garantire una buona manutenzione, riattivare la fontana – che ha tanto entusiasmato, soprattutto i più piccoli -, dobbiamo fare qualcosa in più, affinché anche quello diventi un luogo di dialogo, di scambio. C’è grande preoccupazione per gli adolescenti di oggi e per la popolazione sempre più anziana, che corre il rischio di sentirsi abbandonata: questi spazi devono diventare luoghi di una crescita comune. E infatti al processo di rigenerazione di Spazio Michelangelo Pira hanno lavorato anche persone in difficoltà dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, perché anche quando si sbaglia occorre sempre concedere un’opportunità di riscatto. Il centro che apre oggi ha già dato una piccola opportunità di riscatto a tanti ragazzi”.

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