‘A Foras’ critica l’indagine della Procura: “Ci attaccano: semus totus terroristas”

“Nessun arresto, nessun mandato di comparizione, nessuna perquisizione, nessuna richiesta di domiciliari o obbligo di dimora, fuffa”. Gli attivisti di ‘A Foras‘ criticano l’inchiesta della Dda di Cagliari sulle manifestazioni contro le basi militari nell’Isola, anche per la decisione di comunicare a mezzo stampa la notizia agli interessati. “Il minestrone della procura di Cagliari che, nonostante i 270 bis, ‘rapine’, resistenze pluriaggravate, danneggiamenti e lesioni gravi ai membri delle forze dell’ordine, non sembra riuscire a montare un impianto accusatorio che giustifichi un associazione a delinquere con finalità di terrorismo e sovversione dell’ordine democratico – si legge in un comunicato -. Chiedetevi per quale motivo siano arrivati i documenti prima alle sedi dei giornali che ai diretti interessati; tutt’ora nessuno ha ricevuto neanche la notifica di chiusura indagini. Ci sfugge a questo punto quale sia l’ordine democratico, ma soprattutto se la giustizia sia uno strumento per fare luce sugli avvenimenti o un mezzo per diffamare mezzo stampa o fiaccare coloro che hanno a cuore le sorti della propria terra e lottano per essa, per un futuro diverso e migliore”.

“Siamo a un mese dal corteo di Capo Frasca del 12 ottobre, tra qualche giorno riprenderanno le nefaste esercitazioni militari in tutti i poligoni della Sardegna, sindacati e regione fanno i salti mortali per far riprendere la produzione e la vendita di armi all’Arabia Saudita per salvare la fabbrica di bombe Rwm, la multinazionale bellica Avio presenta i suoi nuovi progetti a Perdasdefogu; è in questo scenario che si inserisce questo romanzo commissionato dalla procura e redatto dal quotidiano. Ci sono anche l’ex brigatista e i No Tav non manca proprio nessuno”.

“Noi di solito diffidiamo dai racconti e dalle fiabe, sappiamo che l’unica volontà di questa operazione è attaccare il movimento che lotta contro le basi e l’occupazione militare della Sardegna, fiaccarne lo spirito e la determinazione – continuano gli esponenti di “A Foras” -. Tra il 2014 e il 2016 si è scatenata una grossa offensiva popolare sui poligoni militari ricca di pratiche, contenuti, azioni e forza. Un triennio nero per le stellette in Sardegna che hanno visto cortei in tutte le parti dell’Isola, hanno letto di numerosi dossier che svelavano le loro malefatte, hanno subito le contestazioni in luoghi nel quale prima gli veniva steso il tappeto rosso come nelle scuole e nelle università”.

“Per questo oggi militanti di comitati e reti che hanno lottato contro le basi militari, compresi diversi militanti di A Foras, subiscono questa ingiusta gogna mediatica. Staremo vicino a tutti e tutte, contribuiremo alle spese legali quando serve. Rivendichiamo continuità ideale con tutto ciò che venne costruito e fatto durante quel triennio. Se liberare la Sardigna dalla devastazione procurata dalle esercitazioni è terrorismo, semus totus terroristas“.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share