Premio al cestino dei rifiuti per il mare, la lotta alla plastica comincia nei porti

È uno speciale cestino dei rifiuti per il mare in grado di raccogliere anche le microplastiche. Si chiama Seabin ed è stato ideato e brevettato da due australiani e portato in Italia da LifeGate. Fa parte di un progetto più ampio, Lifegate PlasticLess, che vuole contribuire alla diminuzione dell’inquinamento dei mari italiani attraverso la raccolta dei rifiuti plastici nelle acque dei porti e nei circoli nautici, oltre a promuovere un modello di economia e di consumo davvero circolare con lo scopo di ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti, soprattutto i più dannosi per l’ambiente come le plastiche.

È il progetto selezionato per il Premio Costa Smeralda, promosso dal Consorzio omonimo, con la collaborazione della Fondazione Medsea, la cui cerimonia si svolgerà questo pomeriggio a Porto Cervo. Il progetto, premiato nella categoria ‘Innovazione blu’, coordinata dalla Fondazione, è stato selezionato tra i dodici progetti più innovativi arrivati al rush finale. “Con Seabin, progetto di sea-cleaning (pulizia dei mari), constatiamo le possibilità che l’ideazione e la tecnologia, se applicati alla maggiore emergenza planetaria, offrono alla salvaguardia del mare, partendo proprio dal centro simbolico e reale della vita nautica: i porti”, è stata la motivazione della giuria, composta da Alberto Luca Recchi, Simone Perotti, Roberto Cotroneo e Francesca Santoro.

L’ospite d’onore dell’edizione 2019 del Premio, il divulgatore scientifico Piero Angela pone l’accento sulla necessità di disinnescare le minacce agli ecosistemi marini: “In ogni goccia del mare c’è il nostro passato e il nostro futuro. Miliardi di anni fa queste gocce hanno attraversato il cosmo imprigionate in asteroidi e comete. Poi sono state le incubatrici della vita. Oggi il mare, che fornisce gran parte dell’ossigeno che respiriamo, è il più grande museo vivente di forme meravigliose ed il più grande museo archeologico, pieno di oggetti preziosi, tesori d’arte, statue e capolavori. Ma il mare è anche un grande regolatore del clima, una gigantesca pentola che si sta riscaldando. Se non diminuiremo l’aumento della temperatura dell’atmosfera il mare potrà essere causa di cataclismi epocali”.

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Il Seabin di LifeGate è in grado di catturare circa 1,5 chili di detriti al giorno, ovvero oltre 500 chili di rifiuti all’anno (a seconda del meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2 millimetri di diametro e le microfibre da 0,3 mm. Seabin inoltre potrà catturare molti rifiuti comuni che finiscono nei mari come i mozziconi di sigaretta, purtroppo anch’essi molto presenti nelle nostre acque.

Come funziona? Il Seabin di LifeGate viene immerso nell’acqua e fissato ad un pontile con la parte superiore del dispositivo al livello della superficie. Grazie all’azione spontanea del vento, delle correnti e alla posizione strategica del Seabin, i detriti vengono convogliati direttamente all’interno del dispositivo. La pompa ad acqua, collegata alla base dell’unità, è capace di trattare 25mila litri di acqua marina all’ora. I rifiuti vengono catturatati nella borsa, che può contenere fino a un massimo di 20 chili, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare. Quando la borsa è piena, viene svuotata e pulita.

Attualmente i dispositivi sono presenti nelle aree portuali di Santa Margherita Ligure (Genova), nell’Area marina protetta di Portofino (Genova), nel Porto delle Grazie a Roccella Ionica, nel Venezia Certosa Marina, nel Marina Genova il polo turistico e nautico situato a Sestri Ponente (Genova), nel Porticciolo del Molosiglio, sede della Lega Navale a Napoli.

Mar.Pi.

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