Trascorrono ventiquattro ore e per il disegno di legge, approvato dalla Giunta, che modifica il Piano casa è già tempo di difendersi dagli attacchi. I primi a puntare il dito sul provvedimento sono gli ambientalisti del Grig (Gruppo di intervento giuridico), convinti che “la Giunta scodella la sua proposta di legge regionale per riprendere a cementificare le coste della Sardegna”, spiega il presidente, Stefano Deliperi. Il riferimento è alla possibilità di incrementi volumetrici anche sulle strutture ricettive che si trovano all’interno della fascia costiera dei 300 metri dal mare. “Non comprendono proprio la differenza fra cemento e turismo”.
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Gli ambientalisti si preparano a contrastare il provvedimento e lo fanno citando la normativa sulla salvaguardia costiera e il Piano paesaggistico che sono ” obblighi non derogabili, previsti dalla normativa nazionale” e quindi “non ci spaventano certo le battaglie per la salvaguardia del territorio sardo e, in particolare, della sua parte più pregiata, le coste”.
A rimandare le accuse al mittente è il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Franco Mula, che parla di “solite polemiche strumentali che non servono a nulla”. Il testo approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore in quota Psd’Az, Quirico Sanna, non è ancora stato analizzato in profondità dai consiglieri regionali, ma “sono sicuro che nessuno abbia intenzione di cementificare – spiega Mula – anche noi siamo per la tutela delle coste, ma dobbiamo anche capire in che modo possa vivere la Sardegna”. Dal sardista arriva l’invito per “qualsiasi proposta di modifica, ma dobbiamo ragionare con logica, senza sacrificare le coste, ma nemmeno blindare l’economia dell’Isola”.